Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Giovedì 19 gennaio 2012

Tu sei il Figlio di Dio.

Una grande folla si è mossa per seguire Gesù; da ogni parte della Palestina e del Medio Oriente, da zone nelle quali è radicata la tradizione giudaica e da zone culturalmente diverse. Gesù opera miracoli e guarigioni mentre una unica verità risuona, per il momento la folla ne è partecipe ma inconsapevolmente. Lo scandalo di Gesù è anche qui! Sono gli spiriti immondi che, per primi, afferrano il Mistero di Gesù e lo proclamano, anche se in opposizione ad esso. Bisogna anche ammetterlo, questo atteggiamento di Gesù merita attenzione. Perché nascondere, ora quello che poi sarà manifesto? Perché non proclamare tutto e subito? Gesù chiede una fede profonda e che non derivi dalla sola emotività dei miracoli che sta attuando. Una fede profonda che va oltre una popolarità facile. Una fede profonda vuol dire che coinvolgimento di tutta la persona, con tutti i suoi sentimenti, che deve essere in grado di trasformare anche i momenti dolorosi e difficili in possibilità di redenzione e di salvezza. Per il momento, Egli attua il suo piano di salvezza con le manifestazioni esterne dei miracoli. La manifestazione completa di Gesù, nella gloria del Padre, è una missione progressiva che implica anche una pedagogia profonda e culminerà sul Golgota per essere proclamata apertamente nello Spirito della Pentecoste, dopo la Resurrezione. In questo passaggio l'esperienza terrena di Gesù porterà con sé il dolore, la sofferenza ingiusta che saranno proprio loro gli strumenti per veicolare la salvezza e redenzione.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Sforzati di entrare nella cella del tesoro che è dentro di te e vedrai quella che è in cielo: l'una e l'altra sono un'unica (cella), e per una sola porta le vedrai entrambe. La scala che conduce al Regno è nascosta dentro di te, nella tua anima. Tu immergiti in te stesso, (lontano) dal peccato, e lì tu troverai i gradini per i quali salire.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALE DEVE ESSERE L'ABATE

Né chiuda gli occhi sui vizi dei trasgressori, ma appena cominciano a nascere li strappi fin dalle radici con tutte le forze, memore della triste fine di Eli, sacerdote di Silo (cf. 1 Sam 2,27-34). E i più docili e disponibili li riprenda a parole, ammonendoli una prima e una seconda volta; ma i malvagi, gli ostinati, i superbi e i disobbedienti li reprima con le battiture o altri castighi corporali sin dal primo apparire del vizio, sapendo che sta scritto: «Lo stolto non si corregge a parole» (Pr 29,19); e ancora: «Percuoti con la verga tuo figlio e lo strapperai dalla morte» (Pr 23,14).


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