Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Giovedì 15 dicembre 2011

Gesù viene perché l'abbiamo tradito!

Un peccato frequente negli uomini di tutti i tempi è la dimenticanza, l'oblio del passato, anche di quello che annulla il ricordo delle meraviglie che Dio ha compiuto a nostro favore e degli impegni che noi abbiamo liberamente contratto con Lui, primo fra tutti quello della fedeltà all'alleanza e alle promesse battesimali. L'oscuramento della memoria è come un velo nero che il maligno stende sulla nostra coscienza. Cancella i sensi di colpa e ci immerge in un pericoloso torpore, come un preludio di morte. Quello che fa dire ripetutamente a San Paolo; «E' ormai tempo di svegliarsi dal sonno», «Svegliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà». Oggi a svegliarci è la figura davvero maestosa di Giovanni Battista. È Gesù a descriverlo: dice di lui che è più di un profeta, è un nobile ed eroico testimone, è la "voce" che grida nel deserto e preannuncia la sua venuta, gli prepara la via, lo battezza nel Giordano e l'addita come "l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo". Arriva a dire che tra i nati di donna non vi è alcuno più grande di Giovanni Battista. Il battesimo del Battista nelle acque del Giordano doveva servire come iniziale purificazione e segnare i primi passi verso la conversione; quel parziale risveglio che poteva preludere alla totale purificazione che Cristo stesso opererà con la sua passione e morte. Il tradimento che rischia di diventare irreparabile è quello che si commette con il rifiuto, il "no" all'Amore che perdona. È il peccato contro lo Spirito Santo, il peccato imperdonabile. Che non capiti mai a nessuno.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un fratello disse al padre: "Perché non riesco essere libero nel dire al padre spirituale i miei pensieri?". Rispose a lui l'anziano: "il padre Giovanni Nano disse di sforzarsi perché di nulla il nemico gode tanto come di chi non manifesta i suoi pensieri".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'ELEZIONE DELL'ABATE

Seguendo quindi questi e altri esempi di discrezione, madre di tutte le virtù, egli regoli ogni cosa in modo che i forti desiderino fare di più e i deboli non si scoraggino E soprattutto osservi questa Regola in ogni suo punto, affinché, dopo aver bene amministrato, possa sentire dal Signore, come il buon servo che aveva distribuito il frumento ai suoi compagni a tempo opportuno: «In verità vi dico - afferma - gli affiderà l'amministrazione di tutti i suoi beni» (Mt 24,47).


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