preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Una delle verità della nostra fede, sostenuta dalla rivelazione, è che il nostro Dio è un Dio che salva, è un Dio che ama tutti i suoi figli e a tutti offre la salvezza. Sarebbe gravemente riduttivo pensare che il Natale possa essere un evento riservato ai fedeli di fede cattolica cristiana. Egli viene per i peccatori e per "I cuori spezzati". Questo è il progetto di Dio, questa la missione che Gesù viene a realizzare. Egli dirà: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati... poiché io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori". Sono la verità e l'azione divina che hanno consentito a noi provenienti dal paganesimo di essere stati fatti partecipi dei benefici della redenzione con la chiamata alla fede. "Il Signore è vicino a chi lo cerca" preghiamo al salmo responsoriale. Prima che tu lo chiami il Signore è già in cammino verso di te! Alle sollecitazioni divine, ai doni di grazia dobbiamo però rispondere con la nostra fedeltà operativa. Non bastano le promesse verbali e le buone intenzioni: "Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre". Fare la volontà di Dio, anche con sacrificio, significa dargli la propria umile e totale adesione, metterlo al primo posto, testimoniarlo con coerenza. È una importante responsabilità ascoltare la voce del Signore, anche quella proferita dai suoi ministri, e non credere. È quanto Gesù rimprovera ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo. Dice loro che i pubblicani e le prostitute alla predicazione di Giovanni, si sono convertiti, loro nella loro boria non hanno creduto. È sempre vero che i doni di Dio vanno accolti sempre con grande umiltà e infinita gratitudine.
L'abba disse che lui cominciava ogni giorno.
L'ELEZIONE DELL'ABATE Detesti i vizi, ami i fratelli. Anche quando deve correggere, agisca con prudenza e sia attento a non eccedere, perché non accada che a voler troppo raschiare la ruggine si rompa il vaso; abbia sempre presente la sua fragilità e ricordi che non si deve spezzare una canna incrinata (cf. Is 42,3; Mt 12,20). Con questo non vogliamo dire che debba permettere l'alimentarsi dei vizi, ma che usi prudenza e carità nello stroncarli, scegliendo il modo più adatto per ciascuno, come abbiamo già detto. E miri ad essere amato piuttosto che temuto.
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