Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Lunedì 09 maggio 2011

Chi cerca la verità cerca Dio, che lo sappia o no...

Nel dialogo che si instaura tra Gesù e i giudei dopo aver visto loro operare da Lui la moltiplicazione dei pani, Egli introduce lo stupendo discorso sul pane ella vita, ma prima rivela loro le intenzioni dei loro cuori. Santa Teresa Benedetta della Croce - Edith Stein - ha affermato: "Chi cerca la verità cerca Dio, che lo sappia o no". La ricerca di verità ci conduce inevitabilmente a Gesù e, ugualmente, l'incontro con Lui, Sapienza incarnata, ci pone dinanzi alla verità di noi stessi e della nostra storia. Per incontrare la Verità e capirla, bisogna cominciare da se stessi, mettere ordine dentro di noi. Cristo ci pone sempre dinanzi alla verità di noi stessi, ma lo fa con la discrezione e la volontà di amore che le sono proprie e con cui orienta la nostra attenzione verso ciò che realmente conta e ci è necessario nel cammino della vita. Egli ci svela che il bisogno del pane terreno nasconde il vero bisogno dell'uomo: quello di essere salvato e di incamminarsi verso la sua meta, cioè la vita eterna nella gloria di Dio. L'invito a cercare un cibo che non perisce è dunque l'invito a cercare rettamente Cristo stesso, vero Pane disceso dal Cielo. È lui presente nei suoi misteri e vivo nei suoi sacramenti, il Segno vero ed efficace donatoci dal Padre, che aspetta la risposta di una fede sincera e operativa, feconda di carità. È questa la vera opera da compiere, accogliere la salvezza offertaci da Dio, credendo nel Signore Gesù senza lasciarci scandalizzare dalla Croce, strumento di redenzione e di liberazione totale dal giogo del male e della morte. Nella prima lettura Stefano dà testimonianza appunto di questa fede colma di sapienza divina che non teme di proferire parole di verità e di affrontare la croce, nella certezza di andare incontro alla luce e all'Amore eterno, sull'esempio di Cristo che "in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia e si è assiso alla destra del trono di Dio".


Apoftegmi - Detti dei Padri

Signore, abbi pietà di me peccatore!


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I FRATELLI CHE NON VANNO MOLTO LONTANO

I fratelli che sono inviati fuori per una qualsiasi incombenza e prevedono di poter ritornare al monastero in giornata, non ardiscano mangiare fuori, anche se sono invitati con insistenza da qualcuno, a meno che non abbiano l'autorizzazione dal loro abate. Se agiranno diversamente, siano scomunicati.


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