Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Domenica 06 marzo 2011

Non chi dice Signore, Signore ...

Il Signore, dopo l'esperienza del peccato che ha causato il disorientamento nelle nostre scelte, per bocca di Mosè pone dinanzi a noi il bene e il male, la benedizione e la maledizione. Ci sollecita, perché ne siamo capaci, a fare scelte conformi alla sua santissima volontà, l'unica fonte da cui possiamo trarre il vero benessere. San Paolo sollecita e alimenta continuamente la nostra fede, quel dono divino di luce interiore che ci smuove alla fiducia e ci rende consapevoli che tutto dobbiamo attenderci da quell'eterno sacrificio di Cristo che ci ha riconciliati al Padre. È ancora la fede e la fiducia che possono rendere valida e feconda la nostra preghiera, che non può esaurirsi in formule e vuote proclamazioni: "Non chi dice Signore, Signore ...". La preghiera vera fonda la nostra vita sulla salda roccia che è Cristo stesso. Ci rende capaci di conformarci alla sua santissima volontà e di restare saldi nella fede, nella speranza e nella carità. La furia delle tempeste che imperversano sulla casa sono l'immagine eloquente delle inevitabili prove della vita e delle continue tentazioni del nemico che vorrebbero far crollare per sempre nel male la nostra esistenza. È da sapienti quindi porre solide fondamenta al nostro edificio spirituale, ne va dimezzo la vita nel tempo e la vita nell'eternità. Sappiamo e vediamo in continuità cosa significa il crollo della casa costruita sulla sabbia: è la perdita irreparabile di ogni bene; è la distruzione dei preziosi bene che Dio stesso ci ha donato; è l'inferno, il buio tetro dove spira soltanto l'odio e alligna soltanto il male e la perfidia. Dio ci scampi e liberi.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'audacia della preghiera.

«Una volta Abramo, il discepolo di padre Sisoes, fu tentato dal demonio. L'anziano vide che era caduto, e levatosi in piedi tese le mani al cielo dicendo: "O Dio, sia che tu voglia, sia che tu non voglia, non ti lascerò se non lo guarirai...". E all'istante fu guarito».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME CELEBRARE LE VIGILIE NELLE FESTE DEI SANTI

Nelle feste dei Santi e in tutte le solennità si celebri l'Ufficio come abbiamo indicato per la domenica, 2eccetto
che si dicano i salmi, le antifone e le letture proprie di
quel giorno; ma si mantenga l'ordine stabilito sopra.


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