Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Sabato 05 marzo 2011

Lo Spirito e la Sapienza

Termina il libro del Siracide tessendo un elogio della sapienza, che l'autore ha intensamente desiderato e invocato con costanza e fervore. L'ha cercata "sino alla fine" e dice di averla trovata "nella purezza". Ne ha ricevuto grandi benefici. Non è deluso della sua ricerca. Egli anticipa in qualche modo la dottrina dello Spirito Santo che sarà dato da Gesù risorto alla chiesa sin dal suo sorgere come dono e viatico per espletare la sua missione nel mondo. In questa luce comprendiamo anche quale potrebbe essere la risposta alla domanda degli scribi e gli anziani. L'autorità di Cristo nei confronti del tempio, sia quello antico fatto di mura, sia il tempio nuovo che è la sua stessa persona, sgorga dalla sua natura divina e dalla sua missione di redentore del mondo. Gesù dirà alla Samaritana: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità». Il tempio è diventato una spelonca di ladri, un mercato è stato profanato. Dio non c'è più in quel luogo. Pochi anni e sarà distrutto. Su quei ruderi, dopo la Pentecoste, sorgerà la chiesa nuova dello Spirito. Allora e soltanto allora sarà chiaro a tutti donde viene l'autorità di Cristo. Quei scribi ed anziani non potevano capire che la suprema autorità divina si esprime nel dono della vita e si rivela in pienezza alla luce della croce.


Apoftegmi - Detti dei Padri

La preghiera non è una conquista

«Se vuoi pregare hai bisogno di Dio, 'che dona la preghiera a chi prega". Invocalo dunque dicendo: "Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno", cioè lo Spirito Santo e il tuo Figlio unigenito. Questo, infatti, il suo insegnamento, quando ha detto di "adorare il Padre in spirito e verità"».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME CELEBRARE LE LODI MATTUTINE NEI GIORNI FERIALI

Ma la celebrazione delle Lodi e dei Vespri non deve assolutamente passare mai senza che alla fine il superiore reciti per intero l'Orazione del Signore a voce alta in modo da essere udito da tutti, a motivo delle spine degli scandali che sogliono spuntare; affinché i fratelli, sentendosi impegnati dalle parole della stessa Orazione: «Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo», cerchino di emendarsi da questo vizio. Alle altre Ore invece si dica a voce alta solo l'ultima parte, in modo che tutti rispondano: «Ma liberaci dal male».


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