preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Il libro del Siracide continua a darci ammonimenti sapienziali: una serie di norme che sembrerebbero slegate tra di esse, ma che in realtà vogliono correggere ed indirizzare il fedele ad avere relazioni sempre più limpide e corrette nei confronti del Signore, nei confronti del tempio e del proprio prossimo. Il vangelo di oggi ci fa assistere al tentativo di Pietro di "fare i conti" con il Signore! Lo fa per se e per i suoi compagni. Egli si pone come portavoce di una richiesta collettiva. «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Comincia con una affermazione vera: generosamente e con sorprendente prontezza i dodici si sono messi alla sequela del Signore lasciando tutto. Solo ad un cenno della sua voce. "Seguitemi". Si sono fidati di un suo invito piuttosto laconico: "diventare pescatori di uomini". Pietro e gli altri undici e con loro tutti i futuri seguaci di Cristo, davvero hanno abbandonato tutte le loro ricchezze, i loro affari, i loro affetti per seguire il maestro, che afferma di non avere un luogo dove posare il capo. La risposta di Gesù è chiara e puntuale: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva gia al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna ». A causa mia e a causa del vangelo: le motivazioni sono la persona di Cristo e la predicazione del suo Vangelo. La ricompensa: cento volte di più dei beni che hanno lasciato, già nella vita presente e nel futuro la vita eterna. Gesù non tace le probabili persecuzioni. Dirà più esplicitamente: «Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi». Emerge la infinita generosità si Dio per chi dona e si dona a Lui. Sembrerebbe che si parli solo degli Apostoli e dei consacrati, in realtà ogni fedele è chiamato a fare le proprie rinunce; nessuno può esimersi dal seguire Cristo Gesù e testimoniare il suo Vangelo. Tutti siamo in attesa di un premio, soprattutto quello finale, la vita eterna.
Forse, anche le distrazioni, hanno un funzione: quella di renderci più umili e consapevoli che ogni nostra preghiera è una preghiera povera e una preghiera di poveri. Ma Dio ci ascolta sempre.
Distrazioni «Che cosa volete dire con pregare male? - È pregare con distrazione? Ebbene io vi dico da parte di Dio... che le vostre distrazioni non impediscono che la vostra preghiera sia buona ed eccellente. Soprattutto le distrazioni non sono una ragione per allontanarvi dalla preghiera. 'Che le mie distrazioni lodino il Signore!'. Più temerò le distrazioni, più pregherò e più sorriderò delle mie distrazioni».
COME CELEBRARE LE VIGILIE NOTTURNE NELLE DOMENICHE Di domenica ci si alzi un po' prima per le Vigilie. E a queste Vigilie domenicali si osservi il seguente ordine: cantati cioè, come stabilito sopra, sei salmi e il versetto, mentre tutti siedono con ordine, ciascuno al suo posto, sugli scanni, si leggano dal codice quattro letture con i loro responsori, come sopra abbiamo detto; solo al quarto responsorio il cantore aggiunga il Gloria, intonato il quale tutti subito si alzino in piedi con riverenza.
COME CELEBRARE LE VIGILIE NOTTURNE NELLE DOMENICHE Dopo queste letture, si dicano altri sei salmi secondo l'ordine, con le antifone come i precedenti e il versetto. Quindi di nuovo altre quattro letture con i loro responsori, nello stesso ordine di prima. Ad esse seguano tre cantici dai Profeti, scelti dall'abate, da cantarsi con l'Alleluia. 7opo il versetto e la benedizione dell'abate, si leggano ancora altre quattro letture del Nuovo Testamento nello stesso ordine di sopra.
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