preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Chiunque incontra Cristo con fede diventa nuova creatura e, illuminato e salvato, non può fare altro che narrare quanto per lui il Signore ha fatto. È il caso del sordomuto del vangelo di oggi e dovrebbe essere il caso di ognuno di noi, battezzati e toccati nel nostro Battesimo alle orecchi e alle labbra. Ma noi lo abbiamo dimenticato o lo dimentichiamo spesso. Esortiamoci a riconoscere le cose che il Signore opera in noi e diventiamone annunciatori. Il motivo che ci fa dimenticare i grandi benefici di Dio in nostro favore lo troviamo nella prima lettura: è il diavolo che per invidia spinge Adamo ed Eva ma in conseguenza anche noi, giacché sa fare bene il suo mestiere, il tentatore... Diventiamo sempre più uomini di Dio, facciamo attenzione a non essere come bestie di fronte a Dio, bestie che non riconoscono i benefici che riceviamo per grazia di Dio.
Discernimento «Un anziano disse: "Non fare niente prima di aver esaminato il tuo cuore per vedere se ciò che stai per fare è secondo Dio"».
L'UMILTÀ Il primo gradino dell'umiltà si sale quando, avendo sempre davanti agli occhi il timor di Dio, si fugge nel modo più assoluto la dimenticanza; ci si ricorda sempre di tutti i comandamenti di Dio e si medita continuamente nel proprio cuore come cadano nella geenna per i loro peccati quelli che disprezzano Dio e come la vita eterna sia preparata per quelli che lo temono; e, guardandosi ogni momento dai peccati e dai vizi di ogni genere, cioè dei pensieri, della lingua, degli occhi, delle mani, dei piedi, della volontà propria, nonché dai desideri della carne, ci si affretti ad amputarli.
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