Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Martedì 11 marzo 2008

Io sono.

Così Gesù proclama, nel Vangelo di oggi la sua Divinità. I suoi interlocutori, i farisei, capiscono bene ciò; infatti hanno si presente che così Dio si rivela a Mosè nel roveto ardente. In questa dichiarazione di Gesù vi è però una novità importante. Egli si dichiara Dio e manifesta la divinità nel proclamarsi come il Figlio che compie le opere del Padre. Il Dio si rivela all'uomo nella pienezza tramite l'umanità di Gesù e si rivela nel suo profondo mistero trinitario. Anche per noi è importante questa rivelazione di Gesù, ci apre il cuore e ci rende possibile accoglierlo nella completezza del suo messaggio. Nel manifestarsi come Dio, Egli invita a credere in Lui per la salvezza. Si sta rivolgendo certamente a quei farisei che ancora hanno delle difficoltà ad accogliere la sua parola di salvezza. Gesù però si sta rivolgendo a tutti noi con una esortazione di grande consolazione. Credere in Gesù non significa soltanto scrutare le Sacre Scritture a livello intellettuale ma leggerle come mezzo della nostra salvezza. Significa affidarsi alla salvezza e redenzione di Dio e scoprire quindi in Gesù il Dio che è diventato nostro fratello che ci guida, il Dio Padre che ci ama come dei figli e il Dio Amore che infonde in noi il suo Spirito di amore, perché anche noi possiamo amarci come ci ha amati Lui.


Apoftegmi - Detti dei Padri

"Un fratello chiese ad abba Matoes: 'Che devo fare? La mia lingua mi è causa di afflizione: quando giungo in mezzo agli altri non riesco a trattenerla, ma in ogni loro buona azione trovo da giudicarli e accusarli. Che devo dunque fare?' L'anziano gli rispose: 'Fuggi nella solitudine. È debolezza infatti. Chi vive con dei fratelli, non deve essere spigoloso, ma sferico, per poter rotolare verso tutti'. E disse: 'Non per virtù vivo in solitudine, ma per debolezza; sono i forti infatti che vanno in mezzo agli uomini".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI

Alle Ore diurne si inizi sempre con il versetto: «O Dio, vieni a salvarmi; Signore, vieni presto in mio aiuto» (Sal 69,2) e il Gloria; quindi l'inno di ciascuna Ora. A Prima della domenica si dicano quattro strofe del salmo 118; nelle altre Ore, cioè a Terza, Sesta e Nona, tre strofe per volta dello stesso salmo 118.


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