Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Giovedì 14 febbraio 2008

La missione degli apostoli.

Gesù ascende al cielo e siede alla destra del Padre. Questo episodio della vita di Gesù, che conclude la sua missione terrena, è narrato in modo semplice dall'evangelista San Marco che lo tratteggia con il suo stile veloce ed efficace. L'evangelista non è interessato a fornirci dei dettagli come di un qualsiasi avvenimento di cronaca; egli inserisce questo episodio nella contemplazione nel Mistero di Cristo nel quale brilla il mistero della chiesa. Gesù, con l'Ascensione in cielo, mostra agli apostoli il suo essere divino e la completezza della missione del Padre. La presenza di Gesù accanto al Padre non significa il suo distacco da noi. L'Incarnazione ed il Battesimo di Gesù hanno aperto i Cieli come segno della presenza di Dio nella nostra vita. In questo ponte gettato dal mistero di Cristo poniamo il mandato degli apostoli che rendono sempre vivo il mistero di Cristo risorto nella Chiesa. È una presenza viva che redime e che salva. Il mandato della chiesa nel mondo si realizza nella consapevolezza che la chiesa è di Cristo, Figlio di Dio, vero uomo e vero Dio. La riflessione per noi diventa spunto di preghiera e di supplica perché la chiesa possa sempre vivere in questa realtà soprannaturale che non le appartiene e che la nutre abbondantemente con i doni infiniti della grazia di Cristo.


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Poni alla porta del tuo cuore un cherubino con la spada infuocata».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

Se dunque gli occhi del Signore scrutano buoni e cattivi (Pr 15,3) e se il Signore dal cielo si china sugli uomini per vedere se esista un saggio, se c'è uno che cerchi Dio (Sal 13,2), e se dagli angeli a noi assegnati, quotidianamente, giorno e notte, vengono riferite le nostre azioni al Signore nostro Creatore, allora dobbiamo essere continuamente vigilanti, fratelli, affinché il Signore, come dice il profeta nel salmo, non ci veda mai volti al male e diventati inutili (Sal 13,3 Volg.); e, se anche ci perdona adesso perché è misericordioso e aspetta che ci convertiamo, non debba poi dirci un giorno: «Hai fatto questo e io ho taciuto» (Sal 49,21 Volg.).


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