preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
La liturgia di oggi ci invita a riflettere sulla famosissima parabola del Seminatore; con questa immagine, Gesù raccoglie il suo insegnamento per l'invito ad ascoltare la sua Parola di vita. Il Seminatore getta il suo seme su qualsiasi terreno e in maniera sufficiente, con gesti ampi e costanti. La qualità dei terreni che accolgono i semi è però diversa. Gesù stesso spiega la parabola, identificando nel seme la sua Parola. I diversi luoghi dove cade il seme possono rappresentare sia le diverse accoglienze che ottiene la Parola. Possiamo vedere anche le diverse predisposizioni con le quali noi possiamo accogliere la Parola. È importante quindi leggere e fare nostra questa parabola come invito prezioso ad accogliere la Parola di Dio. Gesù aggiunge a questo un particolare importante che possiamo cogliere in questa parabola. La costanza del seminatore nel fecondare tutti i campi ed i terreni indica che il Signore è sempre presente nella nostra vita. Troviamo, allora uno spunto importante nella vera speranza cristiana che risiede nel saper mettere al centro della nostra vita Gesù. Accogliamo la sua Parola feconda come seme di vita.
Dio è raro: deve essere cercato a lungo affinché raramente ci sia data la grazia di incontrarlo.
QUALI SONO GLI STRUMENTI DELLE BUONE OPERE Custodire pura la propria lingua da ogni discorso cattivo e sconveniente. Non amare di parlare molto. Non proferire parole leggere o che provocano il riso. Non amare il riso troppo frequente e smodato. Ascoltare volentieri le sante lettura. Dedicarsi con frequenza all'orazione. Confessare ogni giorno a Dio nella preghiera le proprie colpe passate con lacrime e gemiti. Delle stesse colpe fare penitenza ed emendarsi per l'avvenire.
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