Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Giovedì 13 settembre 2007

Ecco i veri discepoli di Cristo!

Chiunque ascolta la sua Parola dovrebbe sentire nel cuore un richiamo forte, un invito alla conversione vera. Le sue Parole, di vita eterna, dovrebbero risuonare nei nostri cuori in modo forte e potente. Gesù non si accontenta di una religiosità vissuta esteriormente e di un agire che riesce a scusare qualsiasi nostro atteggiamento e decisione. Troppo spesso con la sua scusa della giustizia "fai da te" siamo propensi a voler imporre il nostro modo di vedere per i presunti torti subiti. Quante volte si usa anche la parola di Dio per giustificare tutte le nostre azioni! La rivoluzione del cuore che chiede Gesù in realtà si traduce a saper riconoscere nell'altro sempre il Suo volto. L'invito è allora assumere in noi l'atteggiamento di Dio che ci guarda con bontà e misericordia. L'insegnamento di Gesù vuol toccare in profondità il nostro essere, perché poi il nostro agire ne sia una coerente conseguenza. Egli non si riferisce più alla legge del taglione che con "l'occhio per occhio e dente per dente" propone un equilibro che però non risolve il problema ma accentua sempre di più i contrasti. La rivoluzione del cuore di Gesù propone di non guardare soltanto ad altri ma guardare al volto di Cristo per scoprirlo negli altri. Infatti, se non si conosce il Volto di Cristo, come potremo mai riconoscerlo in chi ci sta vicino? Scopriamo la misericordia, il perdono, evitiamo i giudizi, doniamo con generosità, amiamo sinceramente tutti proprio come ha fatto Gesù e scopriremo con gioia infinita il suo volto nei nostri fratelli e le nostre sorelle!


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Amare è far esistere l'altro, forse è ascoltarlo invece di parlare, ricevere da lui invece di voler dare. Forse egli aspetta che io abbia bisogno di lui».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI

Ai Vespri si cantino ogni giorno quattro salmi, a partire dal 109 fino al 147, eccettuati quelli che si devono utilizzare per altre Ore, cioè dal salmo 117 al 127 e inoltre il 113 e il 142; tutti gli altri si dicano ai Vespri. E poiché verrebbero a mancare tre salmi, si devono dividere della serie suddetta i più lunghi, cioè il 138, il 143 e il 144; invece il salmo 116, dato che è molto breve, si unisca al 115. Stabilito così per i Vespri l'ordine dei salmi, tutto ciò che rimane, cioè la lettura, il responsorio, l'inno, il versetto e il cantico si compia come abbiamo indicato sopra.


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