Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Sabato 08 settembre 2007

Quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.

Due Evangelisti narrano della nascita di Gesù: Luca e Matteo. Oggi la liturgia ci propone il racconto di Matteo. A differenza di Luca, egli non si interessa né del luogo e neanche della data di questa nascita. L'evento della nascita di Gesù, infatti, è narrato da Luca nel contesto sociale-politico-religioso del tempo. Con il Terzo Evangelista Dio entra nel quotidiano per realizzare l'annuncio del Regno. Matteo guarda alla storia della salvezza del popolo di Israele. Nella pienezza dei tempi, Gesù nato da donna, riassume e completa le antiche promesse, per la salvezza del suo popolo. Matteo non narra semplicemente un evento di cronaca; i personaggi sono tutti coinvolti per l'attuazione di questo piano. Maria è la docile ancella del Signore che genera ciò che viene dallo Spirito Santo. La sua umiltà e docilità permettono questo agire di Dio, questa proposta di salvezza... Giuseppe è giusto, non si lascia ingannare o fuorviare. Conosce benissimo l'indole di Maria e anche su questa base umana di rispetto ed amore, accetta lo stesso piano di salvezza. È bello vedere questo legame profondo e complementare che lega in modo speciale Giuseppe e Maria. Leggiamo di amore, rispetto e fiducia. È un legame che ci spinge a vedere questo evento proprio alla luce di Giuseppe e Maria e il legame che li unisce così profondamente. In Maria si compie e realizza all'attesa profetica del messia, principe della pace. La figura di Giuseppe rappresenta il compimento della profezia della restaurazione del regno davidico. La nascita di Gesù, quindi, è l'evento salvifico che permette al compiutezza dell'aspettativa messianica. Possiamo chiederci, allora se questa storia ci interessa e se siamo coinvolti nello stesso piano di amore. Impariamo dalla umiltà di Maria e dalla giustizia di Giuseppe e troveremo facile la risposta.


Apoftegmi - Detti dei Padri

"Chi non sa stare ad solo, si guardi dal cercare la comunione... Ma viceversa è vero anche che chi non si trova in comunione, si guardi dallo star da solo...


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUANTI SALMI DEVONO DIRSI IN QUESTE ORE

Abbiamo già disposto l'ordine della salmodia all'Ufficio notturno e alle Lodi mattutine; provvediamo adesso per le altre Ore. A Prima si dicano tre salmi separatamente e non sotto un solo Gloria; l'inno della stessa Ora dopo il versetto O Dio, vieni a salvarmi (Sal 69,2), prima di iniziare i salmi. Finiti i tre salmi, si reciti una lettura, il versetto, il Kyrie eleison e si concluda. A Terza, Sesta e Nona la preghiera si celebri allo stesso modo: cioè il versetto di introduzione, l'inno di ciascuna Ora, i tre salmi, la lettura, il versetto, il Kyrie eleison e si concluda. Se la comunità è abbastanza numerosa, i salmi si cantino con le antifone; se più piccola, tutti di seguito.


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