preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Improvvisamente il "risorto" appare tra gli apostoli e i discepoli. L'apparizione desta sorpresa e timore. Un uomo in carne e ossa non può passare attraverso le porte chiuse. Essi credono di vedere uno spirito, un fantasma. Ma colui che appare non è un fantasma, è proprio Gesù. Il Signore rimprovera quegli uomini dubbiosi e sgomenti e li invita a convincersi della realtà. E' veramente lui, con un corpo di carne e ossa, che porta ancora le cicatrici nelle mani e nei piedi, anche se nel nuovo stato di vita non è più soggetto alle leggi dello spazio e del tempo. Sopraffatti dalla gioia, essi non possono ancora credere. Una seconda dimostrazione deve finalmente convincerli: il risorto chiede qualcosa da mangiare; solo un corpo vero può mangiare. Con questa duplice prova il Signore stesso dimostra la realtà della sua risurrezione corporale. Anche noi, credenti manifestiamo talvolta questo atteggiamento dubbioso. Però, quando uno ha fatto l'esperienza della risurrezione, la Scrittura lo aiuta a capire in una luce nuova la vita di Gesù e anche lo scandalo della morte in croce. Gesù risorto è il compimento e la chiave di interpretazione della Scrittura. Egli ci mostra la vittoria dell'amore di Dio ed è il fondamento della speranza cristiana.
Un anziano ha detto: «Bisogna fuggire tutti gli artefici d'iniquità senza eccezione, siano amici o parenti, posseggano dignità di sacerdoti o di principi; perché evitare la loro compagnia ci procurerà l'intimità e l'amicizia di Dio».
IL LETTORE DI SETTIMANA Si osservi a tavola un perfetto silenzio, in modo che non si oda alcun bisbiglio o altra voce all'infuori di quella del lettore. Quanto occorre per mangiare e bere, i fratelli se lo porgano a vicenda, senza che alcuno abbia bisogno di chiedere alcunché. Tuttavia, se proprio occorre qualcosa, lo si chieda col suono di un oggetto qualunque piuttosto che con la voce. E non ardisca nessuno chiedere spiegazioni su quanto si legge o su altro argomento, per non dare occasione di parlare; a meno che il superiore non voglia dire lui due parole di edificazione. Il fratello lettore di settimana, prima di incominciare a leggere, prenda un po' di vino e per rispetto alla santa comunione e perché non gli riesca troppo gravoso mantenere il digiuno; 11dopo, mangi con i settimanari di cucina e i servitori. I fratelli poi non devono leggere tutti per ordine di anzianità, ma soltanto quelli che possono farlo in modo da edificare chi ascolta.
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