preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
San Marco si contraddistingue sempre per la brevità narrativa che è una sintesi profonda e coinvolgente per arrivare in modo più diretto a ciò che è essenziale. Abbiamo l'incontro con Maria di Magdala; con i discepoli di Emmaus e quindi con i discepoli riuniti a tavola. Una costante è presente la troviamo nella difficoltà dei discepoli a credere. Gesù stesso li rimprovera per la durezza dei loro cuori. Un primo momento di tentennamento della comunità è testimoniato da tutti gli evangelisti. È un atteggiamento che è facilmente spiegabile; chi non avrebbe avuto questo primo momento che è soprattutto stupore? A questo momento, però è subentrata immediatamente una espansione clamorosa del messaggio del Cristo Risorto; e questa è storia ben documentata. Una diffusione così rapida spiegabile solo come opera dello Spirito Santo che ha alla origine un mandato preciso di Gesù stesso: quanto è testimoniato proprio anche dal Vangelo di San Marco! Leggiamolo allora alla luce della storia, inseriamolo nella storia di salvezza che è l'annuncio pasquale che gli apostoli hanno trasmesso. È la crescita della chiesa: è la nostra storia!
Un fratello domandò a un anziano: «Che devo fare, Abba, per combattere i pensieri?». Egli rispose: «Prega il Signore, affinché gli occhi della tua anima vedano gli aiuti che Dio ti manda per proteggerti.
Capitolo 43
QUELLI CHE GIUNGONO TARDI ALL'UFFICIO DIVINO O ALLA MENSAAbbiamo creduto opportuno che questi tali rimangano all'ultimo posto o in disparte perché, vedendosi esposti allo sguardo di tutti, si correggano se non altro per la vergogna che ne provano. Infatti, se restassero fuori dell'oratorio, potrebbe darsi che qualcuno torni a coricarsi e a dormire oppure si metta seduto lì fuori e si perda in chiacchiere, dando così occasione al maligno; entri invece dentro, affinché per lo meno non perda tutto e si corregga per l'avvenire. Nelle Ore del giorno, chi non sarà ancora presente all'Opus Dei dopo il versetto e il Gloria del primo salmo che segue il versetto, se ne stia all'ultimo posto secondo la norma stabilita sopra, e non ardisca associarsi al coro dei fratelli che salmeggiano prima di aver fatto la penitenza, a meno che l'abate non glielo permetta per sua concessione; ma anche in tal caso il colpevole deve fare la penitenza.
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