preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
(Letture proprie della festa)
Marta e Maria, in un episodio singolare e suggestivo sono entrambe rivolte al Signore. C'è una differenza tra le due. Maria pone Gesù al centro della sua attenzione, le sta seduta ai piedi in atteggiamento di devota attenzione; conoscendo la sua fede possiamo dire che è veramente in contemplazione per adorare il suo Signore. Maria vuol cibarsi delle Parole del Signore, sa che di esse può vivere. Marta gira attorno al Signore. Il suo intento non è meno nobile di quello di Maria; vuol servire il suo Signore. Si preoccupa per Lui; il suo operarsi è rivolto a soddisfare tutte le necessità di Gesù. C'è un intento giusto e doveroso in quello che fa Marta. Si sente, però sola e non aiutata dalla sorella Maria, così assorta dalle parole di Gesù; invece di parlare direttamente alla sorella preferisce parlare a Gesù, riconoscendo in Lui una superiore autorità. Il rimprovero è però per Gesù che non si accorge di quello che sta succedendo; chiede il suo intervento per ristabilir la giustizia. La risposta di Gesù, così precisa e affettuosa in quel ripetere il nome di Marta, Marta. Egli risponde dimostrando che la sua attenzione è per entrambe le sorelle e le apprezza entrambe. Il suo rimprovero benevolo e deciso è mosso dall'amore; Egli si rende conto di come il cuore di Marta sia preso troppo per le cose da fare. Non riesce a trovare il giusto equilibrio: tutto la preoccupa e niente la soddisfa. Il brano di oggi, che invita alla preghiera e alla contemplazione nell'attività giornaliera, è di una modernità sconvolgente nell'agitarsi affannoso del nostro mondo.
Tutto deve essere «compiuto nei tempi adatti e nelle misure opportune; ciò che è immoderato e inopportuno, è di breve durata, e le cose di breve durata sono più che altro nocive e non giovevoli».
L'UMILTÀ La scala poi innalzata è la nostra vita su questa terra: mediante l'umiltà del cuore essa viene dal Signore elevata verso il cielo; e i montanti di questa scala diciamo che sono il nostro corpo e la nostra anima: tra questi lati la chiamata di Dio ha inserito diversi gradini di umiltà e di disciplina spirituale da salire.
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