preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Gesù ci raccomanda la mansuetudine, la mitezza nei nostri rapporti ma non certo l'ingenuità. Anzi, consci che la malvagità dell'uomo si può travestire in innumerevoli modi diversi Egli vuol mettere in guardia i suoi discepoli dai cosiddetti falsi profeti, cioè chi vuol trarre guadagno da tutte le azioni umane. Le raccomandazioni di Gesù divengono, però insegnamento ancora attualissimo. Quante volte saremmo portati a farci ingannare da chi ci promette o facili vincite, o rimedi infallibili per le nostre preoccupazioni etc., etc.
Gesù ci dice di guardare i frutti perché da questo comprendere la bontà dei messaggi e non dalla capacità di suggestione di chi li propone. I Martiri c'insegnano che la coerenza verso un messaggio serio e vero richiede anche il sacrificio di se stessi: quanti dei moderni falsi profeti saprebbero rinunciare a qualcosa per la loro testimonianza?
Il padre disse: "Non giudicare il fornicatore se sei continente perché tu trasgredisci altrettanto la legge. Infatti colui che ha detto: non fornicare, ha detto anche: non giudicare".
I FRATELLI MANDATI IN VIAGGIO I fratelli che devono essere mandati in viaggio si raccomandino alle preghiere di tutti i monaci e dell'abate; e all'ultima orazione dell'Ufficio divino si faccia sempre memoria di tutti gli assenti. I fratelli che rientrano da un viaggio, il giorno stesso del loro ritorno, a tutte le Ore canoniche, mentre sta per terminare l'Opus Dei, si prostrino a terra nell'oratorio, e chiedano la preghiera di tutti, per le mancanze che possono aver commesse eventualmente in viaggio col vedere o ascoltare cose non buone o col trattenersi in discorsi oziosi.
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