preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Il Signore è fedele: è il messaggio rassicurante che ci viene in questa giornata di festa. Anche a noi è chiesto di essere fedeli come il nostro maestro, per scoprire le meraviglie che la sua Parola svela di giorno in giorno ai nostri cuori increduli; la Parola resa viva dallo Spirito è il carburante, l'energia che ci permette di guardare oltre il nostro naso, oltre il raggio della nostra vista fino alla Risurrezione. Al primo distributore troviamo san Pietro che ci presenta i doni dell'umiltà, della temperanza, della vigilanza, della fede salda, come bollini che ci permettono di avere sconti sulla sofferenza Soffre di più chi resiste a Dio e non ha il coraggio di lasciargli le sue preoccupazioni come pegno di fiducia. Viviamo tutti con gli stessi timori e con le stesse speranze; se ci guardiamo intorno scopriamo la compagnia di molte anime sofferenti a causa de Vangelo, impegnate a percorrere la stessa via stretta e ciottolosa, una mulattiera che porta alla sospirata cima. C'è chi soffre e sta un passo indietro con la mano tesa per farsi forte della nostra esperienza, o chi è avanti a noi e ci sprona ad allungare il passo confortandoci con la sicurezza di chi ci è già passato. Il Maestro insegna a tutti il passo giusto per procedere, ma ad ognuno dà un mezzo speciale ed unico per marciare con sollecitudine e convinzione Con il suo stile essenziale, l'evangelista Marco presenta Gesù risorto intento a preparare gli apostoli per inviarli a predicare e annunciare il messaggio di Salvezza. Per compiere questo, dona loro lo Spirito Santo, il sostegno sicuro per il cammino. Solo quando tutto è compiuto Gesù può ascendere al Cielo ritornando al Padre. Dobbiamo interrogarci sulla qualità della nostra testimonianza, che deve essere radicale e coerente, priva di ricerca di sé, e continuamente rinnovata nell'intimo del cuore dall'esperienza profonda dell'incontro con Colui che ha cambiato la nostra vita e che continua a donarsi a noi perché questo amore si estenda fino ai confini della terra.
Un monaco egiziano disse a un anacoreta siriano, tutto eccitato, che voleva andare in città a vedere un santo che operava miracoli e che, con la sua preghiera, risuscitava i morti. L'altro monaco, sorridendo disse: "Che strane abitudini avete da queste parti: chiamate santo chi piega Dio a fare la propria volontà. Da noi invece, chiamiamo santo chi piega la propria volontà a quella di Dio".
COME DEVONO FARE LA SODDISFAZIONE GLI SCOMUNICATI Chi per una colpa grave è scomunicato dall'oratorio e dalla mensa, quando nell'oratorio sta per terminare l'Opus Dei, si metta prostrato a terra, davanti alla porta, senza dire nulla, ma soltanto se ne stia prostrato lì, col capo a terra, chino ai piedi di tutti i fratelli che escono dall'oratorio. E così faccia finché l'abate non avrà ritenuta sufficiente la soddisfazione. Quando poi l'abate lo farà entrare, egli si getti ai piedi dell'abate e quindi ai piedi di tutti, perché preghino per lui.
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