Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Lunedì 31 gennaio 2005

Gesù e i demoni.

L'episodio di Marco che leggiamo oggi non è di facile comprensione. Sicuramente però deve aver suscitato una profonda impressione nei primi cristiani. Il tutto si svolge in territorio pagano e questo sta ad indicarci che nessuno è escluso dal messaggio di salvezza e dall'opera redentiva di Cristo. Quel mondo è tutto invasato dal male: non si tratta infatti di un singolo demonio, ma di una legione, un numero sterminato, che ha ridotto il malcapitato, che ne è posseduto, a vivere come un morto nei sepolcri. È interessante la dichiarazione che il demonio fa urlando, prostrato ai piedi di Gesù: «Che hai tu in comune con me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Ancora una volta i demoni lo riconoscono come Figlio del Dio altissimo. Chiedono poi in particolare di non essere scacciati da quella regione o almeno che possano trasferirsi in un branco di porci, che sono al pascolo in un monte vicino. Viene da pensare che esistano luoghi prediletti da satana, che abbia i suoi inferni anche nel mondo, lì dove il male dilaga, dove è accettato e vissuto come stile di vita, dove nessuno gli è contrario, dove può prendervi stabile dimora. Sono spiriti immondi e quindi l'abitare nei porci potrebbe essere loro di sollievo rispetto all'essere rilegati nel loro inferno. La loro presenza è sempre e comunque devastante anche nei confronti di quegli animali, infatti al loro arrivo nei porci, un enorme branco precipita nel mare. I mandriani avvertono i padroni dell'accaduto, ma questi più che considerare l'intervento salvifico e prodigioso operato da Gesù, calcolano il grave danno economico subito e lo invitano ad uscire dal loro territorio. Capita ancora che l'interesse per le cose di questo mondo, per quanto misere possano apparire, prevalgano su quello per la persona stessa di Cristo. Solo l'indemoniato guarito si mostra grato e desidererebbe addirittura diventare un seguace del Signore. Riceve però l'invito e l'incarico di essere un annunciatore in terra pagana di quanto ha ricevuto dalla misericordia del Signore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

O uomo, non giudicare le azioni di tutti gli uomini dalla tua propria situazione, e non pesare la loro condotta con la bilancia della tua debolezza. Se desideri, inizia con la speranza, e sarai aiutato. Non essere incredulo per non essere abbandonato anche da colui che in te semina queste cose.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALI SONO GLI STRUMENTI DELLE BUONE OPERE

Non soddisfare i desideri della carne. Odiare la propria volontà. Obbedire in tutto ai comandi dell'abate, anche se egli - che Dio non voglia! - agisse diversamente, memori di quel precetto del Signore: «Fate quello che dicono, ma non fate quello che fanno» (Mt 23,3). Non voler esser ritenuto santo prima di esserlo, ma prima esserlo perché lo si possa dire con più verità. Adempiere ogni giorno con i fatti i comandamenti di Dio. Amare la castità.


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