preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Come Gesù riesce ad entrare nei nostri atteggiamenti quotidiani! Il brano evangelico tratto dall'evangelista di San Luca mette in rilievo un nostro modo di agire. In quante occasioni vogliamo primeggiare, vogliamo porci in primo piano! Non soltanto nei momenti importanti della vita e nelle decisioni fondamentali, ma anche in tanti piccoli episodi vogliamo dimostrare una nostra superiorità. Sembra quasi un modo di comportarsi naturale, per quanto è diffuso; eppure Gesù da questo piccolo particolare della nostra vita è lo spunto per un bellissimo insegnamento che dovremmo fare nostro per valutare tutta la nostra vita. Gesù ci vuole vedere agli ultimi posti per portarci, con Lui, ai primi posti del banchetto celeste. L'umiliazione alla quale siamo invitati può essere letto in una duplice prospettiva. In direzione verticale nel nostro rapporto con il Signore ed un'altra in senso temporale perché è la promessa nella nostra ricompensa futura. L'unione di queste due prospettive allarga orizzontalmente la nostra vita nell'amore che dimostriamo verso i nostri fratelli. Gesù si è umiliato nella carne per diventare nostro fratello e renderci tutti fratelli nel suo nome e nel suo amore. Proprio l'esempio di Gesù è la nostra migliore indicazione di cosa significhi, concretamente l'umiliazione alla quale siamo invitati. Maria, la madre di Gesù è ancora un esempio che possiamo fare nostro e che ci dimostra come da questo atteggiamento, rettamente compreso, nasce l'amore e la disponibilità per i fratelli; anzi è proprio sul terreno dell'amore e della vera carità è che possiamo dimostrare cosa significhi essere umili di fronte al Signore, perché possiamo poi essere esaltati nella gioia del Signore, che ora è seduto alla destra del Padre.
«Domanda: Quando cerco di concentrare tutta la mia attenzione sul senso delle parole della salmodia, mi accade spesso di concepire cattivi pensieri. Risposta: Se vedi che il nemico si serve delle parole stesse della salmodia per farti guerra, non devi soffermarti strettamente sul senso delle parole, ma salmodiare con molto impegno senza fantasticare. Anche se infatti ti limiti a dire le parole, i nemici che sanno il loro significato, non possono resisterti. Così la salmodia sarà per te come una supplica a Dio e porterà all'annientamento dei nemici».
COME CELEBRARE L'UFFICIO NOTTURNO NEL PERIODO ESTIVO Da Pasqua fino al principio di novembre si mantenga tutta la quantità dei salmi indicata sopra; eccetto che, data la brevità delle notti, non si leggano le tre letture dal codice, ma al loro posto se ne dica una a memoria dell'Antico Testamento, seguita da un responsorio breve; però tutto il resto si svolga come prescritto sopra, cioè alle Vigilie notturne non si devono dire mai meno di dodici salmi, oltre il salmo 3 e il salmo 94.
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