Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Lunedì 05 luglio 2004

La prese per mano e la fanciulla si alzò.

Ricorre diverse volte nei vangeli il gesto eloquente di Gesù che tende la sua mano e la impone per soccorrere, porgere aiuto e sanare. Tocca anche i lebbrosi! Quella mano che sarà poi crocifissa ha in se la forza di Dio ed è protesa verso la nostra povera umanità. Quando un peso supera le nostre forze siamo soliti dire ad un nostro vicino: "Dammi una mano!". Nel brano evangelico odierno la mano di Cristo è protesa verso una bimba dodicenne, figlia di uno ei capi della sinagoga, già dichiarata morta dal padre stesso, che implora comunque l'intervento del Signore. Nella casa del capo c'è gia quell'agitazione che suole accompagnare un lutto grave e inatteso che ha colpito una persona di riguardo. Gesù chiede a tutti di ritirarsi e dichiara: «La fanciulla non è morta, ma dorme». Quelli si misero a deriderlo". Evidentemente il miracolo è già avvenuto; la bimba è già passata dalla morte al sonno, pronta ad essere presa per mano e rialzata. Quanto Gesù ha compiuto per la fanciulla morta l'ha fatto per la nostra umanità, immersa nella morte del peccato, egli ci ha risollevato dalla nostra morte spirituale, ci ha ridato la vita. L'episodio che s'innesta in quello narrato riguarda una povera donna, che da anni soffriva di una umiliante malattia, che la rendeva impura oltre che sofferente. Con fede, non osando rivolgersi direttamente al Signore proprio a causa della sua impurità permanente, pensa tra se e se: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». Prima è Gesù che tende la sua mano verso la fanciulla, ora e la donna che con fiducia, vuole toccare soltanto il lembo del mantello di Cristo, certa di essere sanata. Avviene proprio come sperava. Si sente dire dal Signore: «Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita». E in quell'istante la donna guarì". Viene spontaneo da pensare che valga proprio la pena entrare in contatto con Cristo, entrare e stare in comunione con lui. È garanzia di salvezza e di guarigione per noi. Nella comunione sacramentale lo tocchiamo e ci lasciamo toccare e lì che la mano di Cristo ci risolleva e ci da vita.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Semina la gioia nel giardino di tuo fratello e la vedrai fiorire nel tuo.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO

E il Signore, cercando il suo operaio in mezzo alla folla del suo popolo cui rivolge questo grido, dice di nuovo: «C'è qualcuno che desidera la vita e vuole vedere giorni felici?» (Sal 33,13). Se tu, all'udirlo, rispondi: «Io», Dio prosegue: «Se vuoi possedere la vita vera ed eterna, preserva la lingua dal male, le labbra da parole bugiarde; sta lontano dal male e fa' il bene; cerca la pace e perseguila (Sal 33,14-15). E quando avrete fatto ciò, i miei occhi saranno su di voi e i miei orecchi attenti al vostro grido e, prima ancora che mi invochiate, io dirò: Eccomi! (Is 58,9)». C'è forse per noi qualcosa di più soave di questa voce del Signore che ci invita, fratelli carissimi? Ecco che nella sua bontà il Signore ci indica il sentiero della vita (Sal 15,11).


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