Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Giovedì 04 settembre 2003

Sulla tua parola getterò le reti

Gesù usa la barca, strumento di lavoro di Simon Pietro per ammaestrare le genti. La sua popolarità si stava diffondendo velocemente per tutta la Gliela e Gesù è costretto, dalla calca della folla che lo seguiva sulle rive del lago ad allontanarsi. Gesù trova una barca e si allontana dalla riva per poter rivolgersi a tutta quella moltitudine. Egli però non si dimentica che quella barca da' lavoro a dei pescatori ed interviene anche per loro. A dire il vero nella notte precedente Simon Pietro, con la stessa barca, non era riuscito a pescare nulla. Una notte intensa di lavoro e senza risultati, ciò avrebbe distrutto le speranze di chiunque. Tanta fatica e nessun risultato!
La speranza di Simon Pietro, non demorde, però. Pietro non si ribella a quella esortazione di Gesù che sembrava inutile. Obbedisce e fa quanto richiesto dal suo Maestro. La parola di Gesù che aveva ammaestrato tante persone ed ora è rivolta a Simon Pietro, Giacomo e Giovanni: è rivolta solo a loro e con la sua Parola compie il miracolo. La fede di Simon Pietro è ora premiata; quello che prima non era riuscito ora si compie per opera e volere di Gesù. La barca che aveva accolto il Maestro è ora piena dei frutti del lavoro di Simon Pietro. E' il segno che il Maestro vuol compiere perché Egli vuol cambiare la vita di questi pescatori: li vuole con sé, vuole che le loro fatiche ora siano dirette per tutti gli uomini. Gesù non vuol sottovalutare l'opera e la fatica dell'uomo per ottenere i risultati ma indica che questi risultati possono essere fruttuosi se compiuti nel suo nome. Nella sua barca ora stiamo anche noi, navigando nel mare della nostra vita in cerca del porto sicuro che Gesù ci indica con la sua Parola che ammaestra ed insegna ancora.


Apoftegmi - Detti dei Padri

La preghiera non è una conquista

«Se vuoi pregare hai bisogno di Dio, 'che dona la preghiera a chi prega". Invocalo dunque dicendo: "Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno", cioè lo Spirito Santo e il tuo Figlio unigenito. Questo, infatti, il suo insegnamento, quando ha detto di "adorare il Padre in spirito e verità"».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME CELEBRARE LE LODI MATTUTINE NEI GIORNI FERIALI

Ma la celebrazione delle Lodi e dei Vespri non deve assolutamente passare mai senza che alla fine il superiore reciti per intero l'Orazione del Signore a voce alta in modo da essere udito da tutti, a motivo delle spine degli scandali che sogliono spuntare; affinché i fratelli, sentendosi impegnati dalle parole della stessa Orazione: «Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo», cerchino di emendarsi da questo vizio. Alle altre Ore invece si dica a voce alta solo l'ultima parte, in modo che tutti rispondano: «Ma liberaci dal male».


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