Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Martedì 02 settembre 2003

Parlava con autorità

Inizia la missione di Gesù tra la gente; l'evangelista San Luca evidenzia un tratto importante della sua opera. Gesù ammaestra ed insegna con autorità. Non solo; usa la sola parola per la sua prima manifestazione nel liberare un indemoniato. Anche in questo caso le persone rimangono stupite dalla sua autorità. La sua parola è la Potenza di Dio che si realizza compiutamente. La Parola di Dio è sempre efficace; crea e tramite il suo Spirito dona la vita. Con Gesù, nel mistero dell'incarnazione la Parola si è fatta carne per noi; è scesa tra di noi e ora parla ed insegna con autorità. Cristo non è un semplice profeta ma nella sua opera si riflette il mistero della sua natura umana e divina. Ciò che non è chiaro subito ai suoi discepoli lo è già per il demonio. E' un piano ben preciso, la vicenda umana di Gesù deve arrivare al suo compimento nella Morte e Resurrezione; solo allora, e per opera dell'effusione dello Spirito Santo nel giorno della Pentecoste sarà dato ai discepoli di penetrare compiutamente nel suo mistero. Cristo, il Rivelatore del Padre può svelarci completamente il suo mistero d'Amore solo con la sua Pasqua di Risurrezione e non solo tramite i suoi miracoli e le sue opere. Anche nella missione terrena di Gesù vi è una progressione che deve essere partecipata gradualmente. In questo si trova quel segreto messianico che troviamo anche nella pagina odierna del Vangelo quando Gesù allontana il demonio, che vuole ridurre la portata messianica dell'opera di Gesù.


Apoftegmi - Detti dei Padri

«La cella del monaco è la fornace di Babilonia, dove i tre fanciulli trovarono il Figlio di Dio; e la colonna di nube, da cui Dio parlò a Mosè».
La cella è il sinonimo della preghiera, perché è il luogo dove, nel segreto e nella verità, ci collochiamo davanti al Padre. E quando la preghiera è luce e fuoco, allora la cella diventa una fornace ardente e il luogo dove si manifesta la nube luminosa.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME CELEBRARE LE LODI MATTUTINE

La domenica alle Lodi mattutine si dica prima il salmo 66, senza antifona, di seguito;poi il salmo 50, cantato con l'Alleluia; dopo di esso il 117 e il 62; quindi il cantico Benedicite (Dn 3,57-88) e le laudes (i salmi 148-149-150), una lettura dell'Apocalisse a memoria, il responsorio, l'inno, il versetto, il cantico del Vangelo, la litania; e così si termini.


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