preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Oggi il Vangelo ci propone la bellissima e nota parabola dei talenti. E' molto bella e molto chiara; l'insegnamento che vi troviamo è comprensibile. Gesù vuole che noi fruttifichiamo, su questa terra i doni che Egli stesso ci ha fornito. E' un insegnamento valido anche per noi che ci costringe anche a qualche piccolo atto di umiltà per chi ritiene di essere lui l'artefice dei propri eventuali successi. Tutto deriva da Dio, a noi è il compito e la responsabilità di curarlo secondo le nostre possibilità e chiedendo l'aiuto della grazia del Signore. Nella parabola dei talenti troviamo anche un segno di speranza per tutti. I talenti sono distribuiti a tutti; chi in un modo o chi in un altro. Anche la quantità del dono può essere diversa, secondo le leggi imperscrutabili del Signore, ma non è questa la cosa più importante. Gesù ci ha sempre insegnato a guardare nelle cose piccole, ad apprezzare gli eventi minuscoli. Il regno dei cieli è per i piccoli. La quantità del dono non influisce con l'abbondanza del premio finale. Noi siamo portati a giudicare tutto con metodi quantitativi; la nostra società si basa sempre di più su parametri di produttività; i numeri sono la cosa più importante.
Il Signore, invece guarda il nostro impegno, il nostro cuore e la nostra volontà.
Il terzo servo è stato punito non perché abbia portato un solo talento, contro i dieci del primo; ma perché non si impegnato a far fruttificare l'unico talento avuto in dono. La sua ricompensa sarebbe stata grande anche se avesse portato al signore un solo talento come frutto del suo lavoro. Il servo si accontentato di ciò che ha avuto e lo ha tenuto nascosto. La nostra vita deve essere anche testimonianza per portare i buoni frutti.
Forse, anche le distrazioni, hanno un funzione: quella di renderci più umili e consapevoli che ogni nostra preghiera è una preghiera povera e una preghiera di poveri. Ma Dio ci ascolta sempre.
COME CELEBRARE LE VIGILIE NOTTURNE NELLE DOMENICHE Di domenica ci si alzi un po' prima per le Vigilie. E a queste Vigilie domenicali si osservi il seguente ordine: cantati cioè, come stabilito sopra, sei salmi e il versetto, mentre tutti siedono con ordine, ciascuno al suo posto, sugli scanni, si leggano dal codice quattro letture con i loro responsori, come sopra abbiamo detto; solo al quarto responsorio il cantore aggiunga il Gloria, intonato il quale tutti subito si alzino in piedi con riverenza.
home | commento | letture | santi | servizi | archivio | ricerca | F.A.Q. | mappa del sito | indice santi | preghiere | newsletter | PDA | WAP | info