Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Mercoledì 09 aprile 2003

La verità che ci fa liberi.

Gesù ci invita a metterci alla sua scuola, per essere fedeli alla sua parola, per diventare suoi discepoli, per conoscere la verità e per essere davvero liberi. È difficile comprendere che la peggiore schiavitù derivi proprio dall'ignoranza, dalla menzogna, dall'errore. Tutta la nostra storia, sin dal principio, è contrassegnata pesantemente dagli errori umani, che hanno sempre la medesima origine: il distacco da Dio, l'esodo da un ambito di amore e di comunione con Lui, la conoscenza e poi l'esperienza del male in tutte le sue forme. Il lamento di Cristo: "la mia parola non ha peso in voi" ci risuona ancora vero ed attuale. Su quella parola di verità prevalgono le nostre parole, le nostre scelte, le nostre personali decisioni e, di conseguenza i nostri smarrimenti. I figli che reclamano la loro parte di eredità per spendere tutto dove e come vogliono, sono ancora tanti. La presunzione di poter gestire la vita a proprio gusto, in completa autonomia, è ancora all'origine del neopaganesimo. È ancora più subdola la tentazione che vorrebbe convincerci, come accadeva ai Giudei, contemporanei di Cristo, di essere depositari di verità solo per un vago senso di appartenenza e per una fede presunta, che non incide realmente sulla vita. A nulla serve essere figli di Abramo se non assimiliamo la sua fede e la traduciamo nelle opere. Quanti si ritengono cristiani e uccidono nei fatti gli ammonimenti e i precetti del Signore! La verità di Dio è luce e lampada ai nostri passi, è orientamento di vita, è docile e gioiosa conformazione e amore a Cristo, è la pienezza della libertà. Il Signore ha affidato a due libri le sue eterne verità per la salvezza dell'uomo: la scrittura sacra, la Bibbia, che pochi conoscono e comprendono, e poi ai suoi fedeli, chiamati a proclamare quelle verità con la forza irresistibile della testimonianza. Hai mai pensato che qualcuno sta leggendo la bibbia e cercando la verità guardando la tua vita? È autentico il messaggio che stiamo inviando?


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano diceva: «Non far mai nulla senza pregare e non avrai rimpianti».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I FRATELLI INFERMI

Per gli infermi ci sia un locale a parte destinato a tale scopo e un fratello infermiere pieno di timor di Dio, diligente e premuroso. L'uso dei bagni agli infermi si conceda ogni volta che è necessario; ai sani invece, specialmente ai più giovani, si permetta più di rado. Ai fratelli molto malati e ai più deboli si conceda anche di mangiare carne per rimettersi in forze; ma appena si siano ristabiliti, tutti si astengano dalle carni, come di consueto. Quindi l'abate abbia sommamente a cuore che gli infermi non siano trascurati dal cellerario o dagli assistenti; è responsabile lui di ogni mancanza dei discepoli.


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