Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Beato Giuseppe degli Atti

25 Agosto
II Priore Generale del Nostro Ordine

BIOGRAFIA

Beato Giuseppe degli Atti e Beato Bartolo Simonetti, incisione del sec. XVII conservata nell’archivio del monastero di San Silvestro in Montefano.

Fratello del beato Ugo, nacque a Serra San Quirico, nelle Marche, dalla famiglia degli Atti. Accolto da S. Silvestro nell'Ordine da lui istituito, fu scelto come suo successore quale secondo Priore Generale dal 1268 al 1273. La Vita Ioannis a Baculo ne loda la prudenza, l'integrità dei costumi, il senso di giustizia, l'amore alla vita regolare. Morì nel monastero di S. Benedetto di Perugia il 24 agosto 1273. Fu sepolto nell'Eremo di Montefano (Fabriano).

MARTIROLOGIO

A Fabriano, nel monastero di Montefano, il beato Giuseppe degli Atti da Serra San Quirico, fratello del beato Ugo e secondo priore generale della Congregazione Sil-vestrina. Dopo la morte, avvenuta nel monastero di S. Benedetto di Perugia il 24 agosto 1273, il suo corpo fu trasporta-to a Montefano e ivi sepolto. Le fonti co-eve ne lodano la prudenza, l'integrità dei costumi, il senso di giustizia, l'amore alla vita regolare.

DAGLI SCRITTI...

Dalla «Vita del Beato Giovanni dal Bastone, confessore e mirabile eremita»
Divenuta vacante la carica suprema dell'Ordine per la morte dello stesso padre, molti temevano che sorgesse dissenso tra i fratelli circa l'elezione del suo successore e secondo priore. Ma il servo di Dio Giovanni e gli altri fratelli che miravano a cose migliori, pregavano intensamente affinché Dio facesse conoscere agli elettori colui che aveva prescelto. La loro preghiera fu esaudita dal cielo, in quanto all'unanimità si accordarono, il 4 gennaio 1268, su fra Giuseppe, persona di grande equilibrio, eleggendolo a priore dell'Ordine. Egli era figlio del signor Atto da Serra San Quirico e fratello di sant' Ugo, che a Sassoferrato era diventato celebre per miracoli innumerevoli. Fra Giuseppe era stimato, prudente, affabile nel colloquio, di grandi vedute nell'agire e si sforzava di imitare, per quanto poteva, gli esempi di sant'Ugo suo fratello. Stette felicemente a capo dell'Ordine cinque anni e otto mesi, pieno di zelo per la giustizia e custode del rigore della vita regolare.
L'anno del Signore 1273, la vigilia di san Bartolomeo apostolo, si addormentò nel Signore a Perugia, nel monastero di S. Benedetto. Il suo corpo fu portato al cenobio ed eremo di Montefano e sepolto accanto alla tomba del suo predecessore. La venerazione tributatagli dai fratelli e dal popolo fece capire senza ombra di dubbio che genere di vita fosse stato il suo. In seguito rese celebre il monastero e l'Ordine con i miracoli e ogni altra prova della sua beatitudine. Ne riferirò uno soltanto a onore di lui e del santo Giovanni. Essendosi ammalato nel monastero di S. Benedetto di Perugia e sentendo di essere arrivato alla fine, il venerabile fra Giuseppe si premunì con le armi dei divini sacramenti alla presenza di molti fratelli. Aggravandosi la malattia, i confratelli e i medici cominciarono a disperare della sua guarigione, per cui un corriere da Perugia si portò a Montefano per informare i monaci della malattia e delle condizioni del priore. Ne provarono gran dispiacere soprattutto coloro che avevano più a cuore le sorti dell'Ordine. Vennero indette immediatamente preghiere da farsi per lui da parte di tutti, poiché si temeva che la sua morte avrebbe causato all'Ordine un danno irreparabile. Fra Francesco da Osimo raggiunse immediatamente Perugia per far visita al suddetto priore. Il servo di Dio Giovanni più degli altri quella notte si applicò all'orazione con lacrime, perché era a lui particolarmente unito. Nel silenzio profondo della notte udì nell'aria uno che diceva a gran voce: «Fra Giuseppe è passato felicemente al Signore». Subito il santo uomo capì che la divina provvidenza aveva chiamato al cielo il suo priore, concedendogli una fine serena delle sue fatiche. Fattosi giorno, il santo uomo manifestò immediatamente ai fratelli ciò che aveva udito in quell'ora di notte e li informò del decesso del loro priore e padre e del suo felice ingresso nel cielo. I messaggeri che giunsero da Perugia il giorno dopo attestarono che le cose stavano proprio come aveva predetto il santo uomo. Voci di spirituale letizia e di esultanza si levarono dalla tenda del giusto.(cc. 8-9, ed. Bibliotheca Montisfani 10, Fabriano 1991, pp. 137-139)

Antifona al Benedictus

Giuseppe era stimato, prudente, affabile nel colloquio, di grandi vedute nell’agire e si sforzava di imitare gli esempi di sant’Ugo, suo fratello.

Colletta

O Dio, nostro Padre, che nel beato Giuseppe ci hai dato un modello di perfezione evangelica, fa’ che seguendo Cristo povero e umile, possiamo giungere al regno dei cieli. Per il nostro Signore.

Antifona al Magnificat

Giuseppe stette felicemente a capo dell’Ordine cinque anni e otto mesi, pieno di zelo per la giustizia e custode del rigore della vita regolare.

 

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