preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Nata ad Avila, in Spagna, nel 1515 da nobile ed antica famiglia. Fin dall'infanzia si distinse per grande amore alla lettura della Sacra Scrittura e fu animata dal desiderio del martirio. A vent'anni entrò nell'Ordine Carmelitane, fece grandi progressi nella via della perfezione e ebbe rivelazioni mistiche. L'Ordine seguiva allora osservanze mitigate. Riformò il suo Carmelo, e con l'aiuto di s. Giovanni della Croce fondò una serie di case per carmelitani e carmelitane "scalzi". Santa Teresa è una delle più grandi mistiche della Chiesa; scrisse libri di profonda dottrina e le sue opere sono annoverate tra i capolavori della letteratura spagnola. Il Signore esaudì i fervidi voti e, ad Alba de Tormes, passò da questa vita, era nel 1582. Venne proclamata santa nel 1622. Paolo VI il 27 settembre 1970 le riconobbe il titolo di dottore della Chiesa.
Memoria di santa Teresa di Gesù, vergine e dottore della Chiesa: entrata ad Avila in Spagna nell'Ordine Carmelitano e divenuta madre e maestra di una assai stretta osservanza, dispose nel suo cuore un percorso di perfezionamento spirituale sotto l'aspetto di una ascesa per gradi dell'anima a Dio; per la riforma del suo Ordine sostenne molte tribolazioni, che superò sempre con invitto animo; scrisse anche libri pervasi di alta dottrina e carichi della sua profonda esperienza.
Dalle «Opere» di santa Teresa di Gesù, Vergine
Ricordiamoci sempre dell'amore di Cristo
Chi ha come amico Cristo Gesù e segue un capitano così magnanimo come lui, può certo sopportare ogni cosa; Gesù infatti aiuta e dà forza, non viene mai meno ed ama sinceramente. Infatti ha sempre riconosciuto e tuttora vedo chiaramente che non possiamo piacere a Dio e da lui ricevere grandi grazie, se non per le mani della sacratissima
umanità di Cristo, nella quale egli ha detto di compiacersi.
Ne ho fatto molte volte l'esperienza, e me l'ha detto il Signore stesso. Ho visto nettamente che dobbiamo passare per questa porta, se desideriamo che la somma Maestà ci mostri i suoi grandi segreti. Non bisogna cercare altra strada, anche se si è raggiunto il vertice della contemplazione, perché per questa via si è sicuri. E' da lui, Signore nostro, che ci vengono tutti i beni. Egli ci istruirà.
Meditando la sua vita, non si troverà modello più perfetto. Che cosa possiamo desiderare di più, quando abbiamo al fianco un così buon amico che non ci abbandona mai nelle tribolazioni e nelle sventure, come fanno gli amici del mondo? Beato colui che lo ama per davvero e lo ha sempre con sé! Guardiamo il glorioso apostolo Paolo che non poteva fare a meno di avere sempre sulla bocca il nome di Gesù, perché l'aveva ben fisso nel cuore. Conosciuta questa verità, ho considerato e ho appreso che alcuni santi molto contemplativi, come Francesco, Antonio da Padova, Bernardo, Caterina da Siena, non hanno seguito altro cammino. Bisogna percorrere questa strada con grande libertà, abbandonandoci nelle mani di Dio. Se egli desidera innalzarci fra i principi della sua corte, accettiamo volentieri tale grazia.
Ogni volta poi, che pensiamo a Cristo, ricordiamoci dell'amore che lo ha spinto a concederci tante grazie e dell'accesa carità che Dio ci ha mostrato dandoci in lui un pegno della tenerezza con cui ci segue: amore infatti domanda amore. Perciò sforziamoci di considerare questa verità e di eccitarci ad amare. Se il Signore ci facesse la grazia, una volta, di imprimerci nel cuore questo amore, tutto ci diverrebbe facile e faremmo molto, in breve e senza fatica. (Opusc. «Il libro della vita», cap. 22, 6-7, 14)
"Orazione vocale è, per esempio, recitare il Padre nostro o l'Ave Maria o qualche altra preghiera, ma se non l'accompagnate alla preghiera mentale, è come una musica stonata, tanto che alle volte non vi usciranno con ordine neppure le parole... Quando pregate vocalmente cercate la compagnia del Maestro che ci ha insegnato la preghiera del Padre nostro; fate il possibile di stargli dappresso... Non vi chiedo di concentrarvi tutte su di lui, ma guardarlo" (Cammino di perfezione, XXV 3; XXVI, 1-3).
Teresa (Avila, Spagna, 1515 - Alba de Tormes, 15 ottobre 1582), entrata nel Carmelo di Avila, avviò la riforma dell’Ordine, dando origine ai Carmelitani Scalzi. La sua intensa attività di fondazioni monastiche in tutta la Spagna fu affiancata e sostenuta da una profonda esperienza spirituale, fino all’unione mistica con Cristo, testimoniata nei suoi scritti (tra cui l’autobiografico Libro della vita e il Cammino della perfezione) e suggerita come dimensione essenziale per ogni cristiano. Fu la prima donna a essere proclamata dottore della Chiesa (Paolo VI, 1970).
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