preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Nacque a Perugia nella prima metà del sec. XIII dalla nobile famiglia dei Bigazzini. Fu uno dei primi discepoli di san Silvestro in terra umbra. Chiamato a reggere il monastero dei SS. Marco e Lucia di Sambuco (Perugia), fu di esempio alla comunità per l'austerità e la semplicità della vita. Prova della sua santità furono i numerosi prodigi compiuti in vita e dopo la morte, avvenuta il 4 maggio del 1280 circa. Il suo culto, assai diffuso a Perugia e dintorni, è testimoniato fin dal sec. XIV.
A Perugia il beato Paolino Bigazzini, di-scepolo di san Silvestro abate. Il suo cul-to a Perugia è testimoniato fin dal secolo XIV. Amante dell'osservanza regolare e della disciplina monastica, il 26 novem-bre 1267, rapito in estasi mentre si trova-va nel monastero dei SS. Marco e Lucia di Sambuco, distante da Montefano circa km 40, ebbe da Dio la rivelazione che l'anima del santo fondatore se ne volava in cielo.
Dalle «Cronache Silvestrine» di Sebastiano Fabrini
Una volta san Silvestro si recò a visitare il monastero del Sambuco, in provincia di Perugia, e arrivò in quel luogo selvaggio ed eremitico di notte e in tempo d'inverno, quando vi era moltissima neve per tutto, con ghiaccio e freddo intensi. Il B. Paolino non aveva nulla da offrire da mangiare al Padre san Silvestro, che egli avrebbe voluto accarezzare e ricevere con qualche segno di carità, cocendogli un po' d'erbe e mettendogli in tavola qualche frutto; ma di queste cose si vedeva privo in quella stagione e in quella ora e non era possibile andare in alcun luogo a procurarle. Si raccomandò al Signore con grande affetto di cuore, e se n'andò subito nell'orto del Monastero, dove miracolosamente, in mezzo alla neve e al ghiaccio, trovò delle erbe verdeggianti e bellissimi cavoli. In un albero poi vide maturate in un momento per divina potenza delle pere. Tutto lieto e contento, rendendo molte lodi al Signore, prese delle erbe e delle pere, e le portò al Santo Padre perché ne mangiasse. Egli, vedendo ciò, rimase stupito della santità e carità del suo discepolo, che così chiaramente venivano scoperte e proposte da Dio con un miracolo evidentissimo; e cenarono insieme con grandissima consolazione spirituale di tutti i padri di quel Monastero.
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