Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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I Santi del giorno

Domenica 16 gennaio 2022

San Marcello

Papa (Memoria facoltativa) - Patronato: Patrono degli stallieri

BIOGRAFIA

Secondo il "Catalogo Liberiano", Marcello, un romano, fu eletto papa dal clero romano intorno alla metà del 308, e fatto martire sotto l'Imperatore Massenzio.

Le notizie su di lui sono molto contrastanti e dubbie, con discordanze notevoli tra le fonti (Martirologio Romano e Geronimiano, Catalogo Liberiano, Liber pontificalis). Di lui con sicurezza si sa solo che visse agli inizi del IV secolo, governò la chiesa per poco tempo e fu sepolto nel cimitero di Balbina. La sua effigie è raffigurata nei clipei di San Paolo fuori le mura e negli affreschi della Cappella Sistina.

Alla sua ascensione ufficiale, trovò la chiesa in una situazione disastrosa: quelli di Marcello I erano tempi di sconvolgimento per la vita di tutta la Chiesa a causa della persecuzione di Diocleziano e Galerio. Marcello si accinse immediatamente alla riorganizzazione della Chiesa.
Secondo il Liber Pontificalis, suddivise il territorio metropolitano in 25 distretti assimilabili alle odierne parrocchie, a capo dei quali era posto un presbitero che sovrintendeva alla preparazione dei catecumeni, al battesimo, alla somministrazione delle penitenze, alle celebrazioni liturgiche e alla cura dei luoghi di sepoltura e della memoria.
Il lavoro del papa fu, però, presto interrotto dalla controversia dei lapsi (ossia caduti, scivolati), come si chiamavano i cristiani che per paura avevano rinnegato la fede. Marcello, forte sostenitore delle antiche tradizioni, irrigidì la sua posizione e pretese la penitenza da coloro che volevano essere riammessi. L'Imperatore Massenzio ritenne Marcello responsabile dei disordini successivi e lo esiliò alla fine del 308 o all'inizio del 309, in base a quanto riportato sul "Catalogo Liberiano", dopo un pontificato durato meno di due anni. Marcello morì in esilio poco dopo aver lasciato Roma.

MARTIROLOGIO

16 gennaio - A Roma nel cimitero di Priscilla sulla via Salaria Nuova, deposizione di san Marcellino I, papa, che, come attesta san Damaso, vero pastore, fieramente osteggiato dagli apostati che rifiutavano la penitenza da lui stabilita e disonorevolmente denunciato presso il tiranno, morì esule scacciato dalla patria.

 

Santissimo Nome di Gesù

(Memoria facoltativa)

BIOGRAFIA

Il culto per il nome di Gesù sorse in epoca tardomedievale, grazie agli Ordini mendicanti, in particolare con la predicazione di san Bernardino da Siena (sec. XV) che diffuse il monogramma composto dalle prime tre lettere greche del nome di Gesù (IHS), sebbene esso, con la traslitterazione latina, venne interpretato come acronimo della espressione Iesus Hominum Salvator. La celebrazione liturgica, introdotta nel secolo XVI, venne estesa a tutta la Chiesa da Innocenzo XIII (1721-1724). Questa devozione ha radici nella Sacra Scrittura. Il nome di Gesù, assegnato dal Padre al Figlio fatto uomo (cf. Mt 1, 21), ne prefigura - secondo lo stile biblico - la missione: significa, infatti, «Dio salva». È «nel nome di Gesù» che i discepoli compiono prodigi (At 4, 10) e soffrono persecuzione (At 5,41). Gesù stesso incoraggia i discepoli a pregare nel suo nome (Gv 14,13-14). Già la prima comunità cristiana è consapevole che non vi è «sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati» (At 4, 12). Nell'inno della lettera ai Filippesi si proclama: «...Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra» (Fil 2, 9-10).

MARTIROLOGIO

Santissimo Nome di Gesù, il solo in cui, nei cieli, sulla terra e sotto terra, si pieghi ogni ginocchio a gloria della maestà divina.

Dal Salmo 8.

O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra:
sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.

Con la bocca dei bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.

Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissate,
che cosa è l'uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell'uomo perché te ne curi?

Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato:
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi;
tutti i greggi e gli armenti,
tutte le bestie della campagna;

Gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
che percorrono le vie del mare.

O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra.

 

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