Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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I Santi del giorno

Lunedì 09 agosto 2010

Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein)

Vergine e Martire, Patrona d'Europa (Festa) - Patronato: Patrona d'Europa

BIOGRAFIA

Prima di entrare nel Carmelo

Edith Stein, santa Teresa Benedetta della Croce (1891-1942). Nasce a Breslavia, nella Slesia tedesca, il 12 ottobre 1891, undicesima figlia di una coppia di ebrei molto religiosa. Fin dall'infanzia Edith manifesta un'intelligenza vivace e brillante. Subito dopo gli esami di maturità, nel 1911, s'iscrive alla facoltà di Germanistica, Storia e Psicologia dell'università di Breslavia. In questo periodo scopre la corrente fenomenologica di Edmund Husserl (1859-1938) e nel 1913 si trasferisce all'università di Gottinga per seguirne le lezioni. Dopo la conversione, segue l'invito di padre Przywara a occuparsi in modo sistematico della dottrina e dell'opera di san Tommaso d'Aquino (1225 ca.-1274), di cui tradurrà in tedesco le Questioni sulla verità. L'incontro con i mistici l'orienta verso la vita contemplativa nell'ordine carmelitano; potrà tuttavia realizzare la propria vocazione solo nel 1933 quando, allontanata dall'insegnamento dall'introduzione delle leggi razziali di Norimberga, non sarà più trattenuta dal suo padre spirituale, dom Raphael Walzer O.S.B. (1886-1966), arciabate di Beuron, che aveva voluto mettesse a frutto, come docente, le sue grandi capacità intellettuali. Alle cinque pomeridiane del 2 agosto 1942, Edith Stein viene prelevata insieme alla sorella Rosa dal monastero, e una testimone la sente dire alla sorella: "Vieni, andiamo per il nostro popolo". Il 7 agosto sono assegnate ad un trasporto in partenza quel giorno stesso per Auschwitz-Birkenau, che giunge a destinazione due giorni dopo. Non è stato possibile stabilire con certezza il momento della morte di Edith dopo l'arrivo ad Auschwitz, ma è probabile che sia stata subito destinata alla camera a gas. Papa Giovanni Paolo II nel motu proprio del 1° ottobre 1999 l'ha proclamata compatrona d'Europa insieme a santa Brigida di Svezia e a santa Caterina da Siena.

MARTIROLOGIO

Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith) Stein, vergine dell'Ordine delle Carmelitane Scalze e martire, che, nata ed educata nella religione ebraica, dopo avere per alcuni anni tra grandi difficoltà insegnato filosofia, intraprese con il battesimo una vita nuova in Cristo, proseguendola sotto il velo delle vergini consacrate, finché sotto un empio regime contrario alla dignità umana e cristiana fu gettata in carcere lontana dalla sua terra e nel campo di sterminio di Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia fu uccisa in una camera a gas.

DAGLI SCRITTI...

Dagli scritti spirituali di Santa Teresa Benedetta della Croce.
"Ave Crux, Spes unica"
"Ti salutiamo, Croce santa, nostra unica speranza!" Così la Chiesa ci fa dire nel tempo di passione dedicato alla contemplazione delle amare sofferenze di Nostro Signore Gesù Cristo.
Il mondo è in fiamme: la lotta tra Cristo e anticristo si è accanita apertamente, perciò se ti decidi per Cristo può esserti chiesto anche il sacrificio della vita.
Contempla il Signore che pende davanti a te sul legno, perché è stato obbediente fino alla morte di Croce. Egli venne nel mondo non per fare la sua volontà, ma quella del Padre. Se vuoi essere la sposa del Crocifisso devi rinunciare totalmente alla tua volontà e non avere altra aspirazione che quella di adempiere la volontà di Dio.
Di fronte a te il Redentore pende dalla Croce spogliato e nudo, perché ha scelto la povertà. Chi vuole seguirlo deve rinunciare ad ogni possesso terreno. Stai davanti al Signore che pende dalla Croce con il cuore squarciato: Egli ha versato il sangue del suo Cuore per guadagnare il tuo cuore. Per poterlo seguire in santa castità, il tuo cuore dev'essere libero da ogni aspirazione terrena; Gesù Crocifisso dev'essere l'oggetto di ogni tua brama, di ogni tuo desiderio, di ogni tuo pensiero.
Il mondo è in fiamme: l'incendio potrebbe appiccarsi anche alla nostra casa, ma al di sopra di tutte le fiamme si erge la Croce che non può essere bruciata. La Croce è la via che dalla terra conduce al cielo. Chi l'abbraccia con fede, amore. speranza viene portato in alto, fino al seno della Trinità.
Il mondo è in fiamme: desideri spegnerle? Contempla la Croce: dal Cuore aperto sgorga il sangue del Redentore, sangue capace di spegnere anche le fiamme dell'inferno. Attraverso la fedele osservanza dei voti rendi il tuo cuore libero e aperto; allora si potranno riversare in esso i flutti dell'amore divino, sì da farlo traboccare e renderlo fecondo fino ai confini della terra.
Attraverso la potenza della Croce puoi essere presente su tutti i luoghi del dolore, dovunque ti porta la tua compassionevole carità, quella carità che attingi dal Cuore divino e che ti rende capace di spargere ovunque il suo preziosissimo sangue per lenire, salvare, redimere.
Gli occhi del Crocifisso ti fissano interrogandoti, interpellandoti. Vuoi stringere di nuovo con ogni serietà l'alleanza con Lui? Quale sarà la tua risposta? "Signore, dove andare? Tu solo hai parole di vita". Ave Crux, spes unica!(Edith Stein, Vita, Dottrina, Testi inediti. Roma, pp. 127-130.)



Nota dal messale

Edith Stein (Breslavia, Polonia, 12 ottobre 1891 - Auschwitz, 9 agosto 1942), ebrea, si dedicò con passione, ottimi risultati e prestigiosi riconoscimenti alla ricerca e all’insegnamento filosofico. Convertitasi al cristianesimo, si fece monaca nel Carmelo di Colonia, con il nome di Teresa Benedetta della Croce. All’insorgere della persecuzione nazista contro gli ebrei, fu trasferita per prudenza nel monastero di Echt (Olanda). Quando, in risposta alla protesta dei vescovi olandesi, Hitler ordinò l’arresto e la deportazione anche dei cristiani di origine ebraica, Teresa insieme a sua sorella, anch’essa monaca, fu arrestata e deportata ad Auschwitz, dove morì nelle camere a gas. Là, unendosi alla croce di Cristo, offrì la vita per il suo popolo. Nel 1999 san Giovanni Paolo II la proclama patrona d’Europa.

Una preghiera

«Mi ha rivestita delle vesti della salvezza» (Is 61). Così preghiamo nella festa della Regina del Carmelo, la più grande solennità del nostro Ordine. Noi che possiamo chiamarci sue figlie e sorelle, riceviamo da lei un abito particolare di salvezza, il suo stesso abito. Come segno della sua materna predilezione, Ella ci dona il santo Scapolare, questa "armatura di Dio". Nel ricevere il santo Abito assumiamo l'impegno di dare un'eccezionale testimonianza di amore non solo al nostro divino Sposo, ma anche alla sua santissima Madre. Non possiamo rendere migliore servizio alla Regina del Carmelo e dimostrarle la nostra riconoscenza, che considerandola nostro modello e seguendola nella "via della perfezione" (16 luglio 1940).

DA VEDERE (links esterni):

 

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