Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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I Santi del giorno

Domenica 30 luglio 2000

San Pietro Crisologo

Vescovo e Dottore della Chiesa (Memoria facoltativa) - Patronato: Ravenna

BIOGRAFIA

Vissuto tra il 406 e il 450. Nato a Imola, divenne diacono di questa città e poi diacono ed arcivescovo di Ravenna (433 circa). È famoso soprattutto per l'assiduità e l'eloquenza con cui predicava, che gli valsero il soprannome "Chrysologus", cioè "parola d'oro", esistono ancora molti suoi sermoni. Fu dichiarato dottore della Chiesa da Benedetto XIII nel 1729hiarato dottore della Chiesa da Benedetto XIII nel 1729.

MARTIROLOGIO

San Pietro, detto Crisologo, vescovo di Ravenna e dottore della Chiesa, che, munito del nome del beato Apostolo, ne svolse lo stesso ministero con tale maestria da attirare alla fede le folle con la rete della sua celeste dottrina, saziandole con la dolcezza del suo divino eloquio. Il suo transito avvenne il 31 luglio a Imola in Romagna.

DAGLI SCRITTI...

Dai «Discorsi» di san Pietro Crisologo, vescovo
Quando la Vergine concepisce, vergine partorisce e vergine rimane. Non rientra nell'ordine della natura, ma dei segni divini. Non 'entra la ragione, ma la potenza superiore, non la natura, ma il Creatore. Non é cosa normale, ma singolare; é un fatto divino, non umano. La nascita di Cristo non fu dettata dalla necessità, ma da una libera scelta. Fu un sacramento di pietà, fu la restaurazione della salvezza umana. Colui che senza nascere aveva formato l'uomo da un intatto limo, quando egli stesso nacque, formò un uomo da un intatto corpo. La mano che si era degnata di prendere del fango per plasmare il nostro corpo, si degnò di prendere anche la carne per la nostra restaurazione. Ora che il Creatore dimori nella sua creatura e che Dio si trovi nella nostra carne, é un onore per l'uomo, non una sconvenienza per Dio.
O uomo, perché hai di te un concetto così basso quando sei stato tanto prezioso per Dio? Perché mai, tu che sei così onorato da Dio, ti spogli irragionevolmente del tuo onore? Perché indaghi da che cosa sei stato tratto e non ricerchi per qual fine sei stato creato? Tutto questo edificio del mondo, che i tuoi occhi contemplano, non é stato forse fatto per te? La luce infusa in te scaccia le tenebre che ti circondano. Per te é stata regolata la notte, per te definito il giorno, per te il cielo é stato illuminato dal diverso splendore del sole, della luna e delle stelle. Per te la terra é dipinta di fiori, di boschi e di frutti. Per te é stata creata la mirabile e bella famiglia di animali che popolano l'aria, i campi e l'acqua, perché una desolata solitudine non appannasse la gioia del mondo appena fatto.
Tuttavia il tuo creatore trovò ancora qualcosa da aggiungere per onorarti. Ha stampato in te la sua immagine, perché l'immagine visibile rendesse presente al mondo il creatore invisibile, e ti ha posto in terra a fare le sue veci, perché un possedimento così vasto, qual é il mondo, non fosse privo di un vicario del signore. Dio, nella sua infinita bontà, prese in sé ciò che aveva fatto in te per sé. Volle essere visto nell'uomo direttamente e in se stesso. Egli, che nell'uomo aveva prima voluto essere visto per riflesso, fece sì che diventasse sua proprietà l'uomo che prima aveva ottenuto di essere solo sua immagine riflessa. Nasce dunque Cristo, per reintegrare con la sua nascita la natura decaduta. Accetta di essere bambino, vuole, essere nutrito, passa attraverso i vari stadi dell'età per restaurare l'unica perfetta duratura età, quella che egli stesso aveva creato. Regge l'uomo, perché l'uomo non possa più cadere. Fa diventare celeste colui che aveva creato terreno. Fa vivere dello spirito divino chi aveva soltanto un'anima umana. E così lo innalza tutto fino a Dio, perché nulla più rimanga nell'uomo di ciò che in lui v'é di peccato, di morte, di travagli, di dolore, di terra, per mezzo di nostro Signore Gesù Cristo che vive e regna con il Padre nell'unità dello Spirito Santo, ora e sempre per gli infiniti secoli dei secoli. Amen.



Colletta propria

O Dio, che hai fatto del santo vescovo Pietro Crisologo un insigne predicatore del tuo Verbo fatto uomo, concedi a noi, per sua intercessione, di meditare sempre nel cuore e di esprimere fedelmente con le opere i misteri della tua salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Dal Comune dei pastori: per un vescovo o dal Comune dei dottori della Chiesa.

Nota dal messale

vescovo e dottore della Chiesa Pietro (Imola, 380 ca. - Ravenna, metà sec. V) fu vescovo di Ravenna nel periodo in cui la città era capitale dell’Impero romano d’Occidente. La sua predicazione, dallo stile raffinato ed elegante, gli meritò il titolo di «Crisologo» («parola d’oro»). I suoi discorsi, distribuiti lungo tutto l’Anno liturgico, forniscono preziose indicazioni sull’antico ordinamento delle celebrazioni e contengono frequenti richiami a una vita di fede sincera e coerente, in una società ormai ampiamente cristianizzata.

 

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