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preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Stefano, «pieno di fede e di Spirito Santo» (At 6, 5), viene scelto con altri sei uomini, «di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza» per il servizio alla prima comunità cristiana (cf. At 6, 1-6). Nello stesso libro degli Atti si narra che Stefano (il cui nome significa «corona») è condannato alla lapidazione, accolta con serena fortezza. Primo testimone autentico, ovvero martire di Cristo, «ucciso in pubblico e coronato in segreto» (Agostino), contempla la gloria del Risorto, ne proclama la divinità, gli affida il proprio spirito, lo imita pregando per i propri uccisori (cf. At 7, 55-60). La sua memoria il 26 dicembre è ricordata nel cosiddetto Breviario siriaco del IV sec. e nel Martirologio geronimiano (sec. V-VI). Lo menziona anche il Canone Romano.
Festa di santo Stefano, protomartire, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, che, primo dei sette diaconi scelti dagli Apostoli come loro collaboratori nel ministero, fu anche il primo tra i discepoli del Signore a versare il suo sangue a Gerusalemme, dove, lapidato mentre pregava per i suoi persecutori, rese la sua testimonianza di fede in Cristo Gesù, affermando di vederlo seduto nella gloria alla destra del Padre.
Dagli Atti degli Apostoli
"...O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie, voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo (Es 32,9); come i vostri padri, così anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete divenuti traditori e uccisori; voi che avete ricevuto la legge per mano degli angeli e non l'avete osservata". All'udire queste cose, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui. Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra e disse: "Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio". Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: "Signore Gesù, accogli il mio spirito". Poi piegò le ginocchia e gridò forte: "Signore, non imputare loro questo peccato". Detto questo, morì.
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