Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Giovedì 14 novembre 2024

“Il regno di Dio è dentro di voi”.

Si respirava l'aspettativa di una manifestazione divina imminente e decisiva a favore di Israele. Ma dove e come scoprirla? Ecco il motivo della domanda che i farisei fanno a Gesù: “Quando verrà il regno di Dio?” Il maestro cominciò il suo annuncio della buona novella proclamando apertamente la presenza del regno di Dio nella sua persona e nella sua opera; questo era il motivo dell'urgenza: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo”. I segni del Regno che gli chiedevano, quali sono? Gesù rispose: “Il regno di Dio non verrà in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: eccolo qui o eccolo là”. Il regno di Dio è certamente dentro coloro che compiono la volontà del Padre, perché questa è la strada che porta alla realizzazione del suo regno, come insegnò Gesù nel “Padre nostro”. Parimenti i discepoli non dovranno correre dietro le varie e false voci che ne localizzano la venuta. “Non andateci, non seguiteli”. Questo avvertimento di Gesù ci mette in guardia da una certa impazienza nel voler discernere subito ciò che invece ha bisogno di un cammino di fede e di prova. Tanto più che questa venuta sarà folgorante, “come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno”. Egli verrà risplendente di gloria, nel giorno definitivo, ma l'attesa non è immediata. Gesù così vuole far nascere nel cuore di ogni credente il desiderio di “vedere anche un solo dei giorni del Figlio dell'uomo” per prepararlo all'incontro finale. La “gloria del Figlio dell'uomo” sarà anche preceduta dalla sua sofferenza mortale. “Prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione”. Il discepolo deve accogliere il suo Signore innanzi tutto nella sua realtà di Crocifisso sofferente e rifiutato. Questo è il segno del suo regno d'amore che si trasforma in risurrezione.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Uno degli anziani era solito dire: All'inizio, quando ci trovavamo, eravamo soliti parlare di qualcosa di buono per le nostre anime. Continuando così siamo saliti fino al cielo. Ma adesso quando ci troviamo passiamo il tempo a criticare tutto e ci trasciniamo l'un l'altro nell'abisso.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME DEVONO ESSERE ACCOLTI GLI OSPITI

Alla foresteria sia pure designato un fratello dall'animo pieno di timor di Dio; in essa si dispongano un numero sufficiente di letti arredati, in modo che la casa di Dio sia amministrata con saggezza e da uomini saggi. Con gli ospiti poi non si intrattenga in alcun modo e non parli se non chi ne abbia ricevuto il permesso; ma se qualcuno li incontra o li vede, li saluti umilmente, come abbiamo detto e, chiesta la benedizione, passi oltre dicendo che non gli è consentito fermarsi a conversare con gli ospiti.


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