Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Giovedì 13 giugno 2024

"Chiunque si adira sarà sottoposto al giudizio".

"Ma io vi dico..." è la dichiarazione solenne al compimento della legge che Gesù è venuto a rivelare, manifestandolo con la sua vita. "Avete inteso che fu detto agli antichi: non uccidere", ma non c'è posto neppure per l'ira contro il fratello. C'è da smarrirsi di fronte a questo Vangelo. Ma allora chi si può salvare? Gesù di fronte a questa nostra impotenza, non si impietosisce. Non ci richiede le nostre scuse per la sua morte in croce, ci ha comandato solo di amarci come egli ci ha amato, e in più ci fa dono del suo Spirito, perché potessimo realizzare tale amore, tale autentica trasformazione. Da questo si distinguono i veri discepoli del Signore: che nello Spirito di Dio non si lasciano portare dall'ira, dal disprezzo, dall'aggressività. Risuoni pure dentro di noi, "se la vostra giustizia non sarà superiore a quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli"! Abbiamo bisogno continuamente di scrollarci di dosso la nostra "giustizia" per non lasciar affiorare nei nostri rapporti cristiani l'invidia, la gelosia, la critica, le maldicenze, il giudizio, l'aggressione. Noi abbiamo bisogno di ricuperare l'amore e la pace come il Signore Gesù li ha vissuti in concreto. Con il nostro Battesimo portiamo a maturazione, a compimento quei semi che la divina Provvidenza ha infuso nei nostri cuori. Al dire dell'evangelista Giovanni: "noi passiamo continuamente dalla morte alla vita perché amiamo i nostri fratelli".


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'abba disse che lui cominciava ogni giorno.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'ELEZIONE DELL'ABATE

Detesti i vizi, ami i fratelli. Anche quando deve correggere, agisca con prudenza e sia attento a non eccedere, perché non accada che a voler troppo raschiare la ruggine si rompa il vaso; abbia sempre presente la sua fragilità e ricordi che non si deve spezzare una canna incrinata (cf. Is 42,3; Mt 12,20). Con questo non vogliamo dire che debba permettere l'alimentarsi dei vizi, ma che usi prudenza e carità nello stroncarli, scegliendo il modo più adatto per ciascuno, come abbiamo già detto. E miri ad essere amato piuttosto che temuto.


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