preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Ancora oggi ascoltiamo il profeta Osea. E lui, nella prima lettura, sembra definire una liturgia penitenziale comunitaria. Il popolo riconosce di essere punito dal Signore. "Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà". Ma la mancanza di perseveranza provocherà altre disgrazie. "Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all'alba svanisce. Per questo li ho colpiti per mezzo dei profeti". Il profeta procede ad una rilettura della storia sacra, durante la quale numerosi profeti si sono sforzati di richiamare alla fedeltà, all'Alleanza. Si sono preferiti i sacrifici e gli olocausti, mentre Dio voleva misericordia e conoscenza di Dio. Questa annotazione indica il graduale superamento delle antiche pratiche cultuali, a vantaggio di un culto consistente in valori spirituali, personali, morali. Nel vangelo si proclama il valore del segno del pubblicàno. Da una parte, un fariseo evidenzia la sua condotta positiva, che vorrebbe metterlo da giudice in contatto con Dio e con gli altri. Dall'altra parte, l'amore umile e penitente del pubblicano raggiunge Dio, perché mette quell'uomo nella verità; egli riconosce di aver bisogno di Dio ed è fiducioso nella tenerezza divina; il suo sguardo è orientato verso il Dio eterno, anche se fisicamente "non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo". Con questa celebrazione liturgica si conclude la terza settimana di Quaresima, con un insegnamento sulla conversione e sulla penitenza; per giungere santamente a Pasqua occorre un cuore rinnovato. Rinnovato dalla grazia, rinnovato, in risposta alla grazia dall'impegno del digiuno, della preghiera e delle opere di carità fraterna.
"Chi non sa stare ad solo, si guardi dal cercare la comunione... Ma viceversa è vero anche che chi non si trova in comunione, si guardi dallo star da solo...
QUANTI SALMI DEVONO DIRSI IN QUESTE ORE Abbiamo già disposto l'ordine della salmodia all'Ufficio notturno e alle Lodi mattutine; provvediamo adesso per le altre Ore. A Prima si dicano tre salmi separatamente e non sotto un solo Gloria; l'inno della stessa Ora dopo il versetto O Dio, vieni a salvarmi (Sal 69,2), prima di iniziare i salmi. Finiti i tre salmi, si reciti una lettura, il versetto, il Kyrie eleison e si concluda. A Terza, Sesta e Nona la preghiera si celebri allo stesso modo: cioè il versetto di introduzione, l'inno di ciascuna Ora, i tre salmi, la lettura, il versetto, il Kyrie eleison e si concluda. Se la comunità è abbastanza numerosa, i salmi si cantino con le antifone; se più piccola, tutti di seguito.
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