Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Mercoledì 20 settembre 2023

Grande è il mistero della tua pietà, Signore!

Il capitolo settimo del Vangelo di Luca, che abbiamo iniziato a leggere questa settimana, contiene una progressiva rivelazione del Signore. I miracoli che compie Gesù, presentati all'inizio del capitolo, sono preannuncio del suo Mistero Pasquale. Possiamo leggerli infatti nella luce pasquale per scorgervi in essi il mistero stesso di Gesù. Il capitolo poi continua quasi a completare questo pensiero, con la narrazione dell'arrivo di una legazione da parte di Giovanni Battista, "sei tu o non sei tu!?". Il confronto serrato che ne segue, centra poi con il Mistero della figura di Gesù, posto in relazione a Giovanni Battista. La risposta del Signore contiene tutto questo mistero che parla sì, di continuità del messaggio di Gesù ma soprattutto della novità che è annunciata dalla sua persona. Leggiamo, nel vangelo che la liturgia ci propone, una doppia esortazione di Gesù, che egli stesso simboleggia come l'invito ai bambini a ballare e a cantare. La doppia esortazione di Gesù è rivolta ai discepoli di Giovanni Battista e ai suoi discepoli. Il confronto tra le due proposte fa spiccare in pieno la figura di Gesù da dover conoscere nell'amore. In realtà leggiamo in queste esortazioni l'invito alla conoscenza nella fede di Gesù Cristo. Si può leggere il messaggio del vangelo odierno proprio nell'invito alla fede. Vi troviamo l'esortazione a vivere una fede vera e sincera senza giudizi, sul comportamento altrui. Talvolta la nostra fede può vivere in un livello marginale della nostra esistenza. Ci definiamo, sì, cristiani, e anche praticanti, ma per quel poco che basta a tacitare la nostra coscienza. A quanti inviti per una vera conversione non rispondiamo? Qualche volta preferiamo una esistenza tranquilla e senza troppi ostacoli! Tanto, il mondo - si sente dire - va avanti lo stesso e senza cambiare! La vera fede si vive nella profonda conversione del cuore e se solo riuscissimo a operare questo cambiamento, per noi e quanti ci sono vicini, possiamo trovare la strada che Gesù ci indica nel praticare l'amore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano disse: «Lo sforzo e la sollecitudine di non peccare hanno un solo scopo: non scacciare dalla nostra anima Dio che vi abita».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

LA SCOMUNICA PER LE COLPE

Se un fratello si mostra ribelle o disobbediente o superbo o mormoratore o contrario a qualche punto della santa Regola e alle disposizioni degli anziani, e per di più anche sprezzante, costui sia ammonito in segreto dai suoi superiori una prima e una seconda volta, secondo il comandamento di nostro Signore (cf. Mt 18,15-17). Se non si corregge, sia ripreso pubblicamente davanti a tutti. Se neppure così si sarà emendato, sia sottoposto alla pena della scomunica, se è capace di comprenderne la portata; se invece non è sensibile ad essa, sia punito con un castigo corporale.


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