Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

[menu] [seleziona le letture da stampare]
 

Commento alle Letture

Mercoledì 22 febbraio 2023

Dio al centro della mia vita.

Incomincia oggi il cammino di Quaresima. Un tempo favorevole, propizio di conversione, che dura quaranta giorni. La sua mèta è la Pasqua: un memoriale che rinnova la grazia della passione e della morte del Signore. E' un tempo di penitenza, che vuole dire conversione e combattimento contro lo spirito del male. E' anche un tempo che invita a ritornare al Signore con tutto il cuore, con digiuni e preghiere. Ecco: il tempo della salvezza, ovvero della riconciliazione con Dio, è giunto. Il Vangelo odierno ci indica quale deve essere il nostro atteggiamento e insiste sulla rettitudine interiore, dandoci anche il mezzo per crescere in questa purificazione di intenzioni: l'intimità con il Padre. Il Vangelo è davvero bellissimo e dovremmo leggerlo spesso perché ci dice anche qual'era l'orientamento stesso del Signore Gesù, che "non faceva niente per essere ammirato dagli uomini ma viveva nell'intimità del Padre suo. L'evangelista Matteo ci presenta tre esempi: dell'elemosina, della preghiera, del digiuno e mette in evidenzia in tutti e tre, una tentazione comune, direi quasi naturale. Quando facciamo qualcosa di bene, subito nasce in noi il desiderio di essere stimati per questa buona azione, di essere ammirati: di avere cioè la ricompensa, una ricompensa falsa però perché è la gloria umana, la nostra soddisfazione, il nostro piacere. E questo ci rinchiude in noi stessi, mentre contemporaneamente ci porta fuori di noi, perché viviamo proiettati verso quello che gli altri pensano di noi, lodano, ammìrano in noi. Il Signore ci chiede di fare il bene perché è Bene e perché Dio è Dio, e ci dà anche il modo per vivere così: vivere in rapporto col Padre. Per fare il bene noi abbiamo bisogno di vivere nell'amore di qualcuno. Se viviamo nell'amore del Padre, nel segreto con il Padre, il bene lo faremo in modo perfetto. Il nostro atteggiamento in questa Quaresima sia dunque di vivere nel segreto, dove solo il Padre ci vede, ci ama, ci aspetta. Certo, le cose esteriori sono importanti ma dobbiamo sempre sceglierle e vivere alla presenza di Dio. Se possiamo fare poco, facciamo: nella preghiera, nella mortificazione, nella carità fraterna facciamo quel poco che possiamo fare, umilmente, sinceramente davanti a Dio; così saremo degni della ricompensa che il Signore Gesù ci ha promesso da parte del Padre suo e Padre nostro.

Nota bene.
Il Mercoledì delle Ceneri (come anche il Venerdì santo) è un giorno penitenziale in cui vige l'obbligo di digiuno e di astinenza dalle carni.


Il rito dell'imposizione delle ceneri può essere celebrato anche fuori della messa. In quel caso non si deve omettere la liturgia della Parola.

Celebrazione del Rito

Benedizione e imposizione delle ceneri
Dopo l'omelia, il sacerdote, stando in piedi, dice a mani giunte:

Fratelli e sorelle, supplichiamo Dio nostro Padre perché con l'abbondanza della sua grazia benedica queste ceneri, che poniamo sul nostro capo in segno di penitenza.

Dopo un breve momento di preghiera silenziosa, prosegue con le braccia allargate:

O Dio, che hai pietà di chi si pente e doni la tua pace a chi si converte, ascolta con paterna bontà le preghiere del tuo popolo e benedici + questi tuoi figli che riceveranno l'austero simbolo delle ceneri, perché, attraverso l'itinerario spirituale della Quaresima, giungano completamente rinnovati a celebrare la Pasqua del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. R/. Amen.

Oppure:

O Dio, che non vuoi la morte dei peccatori ma la conversione, ascolta benigno la nostra preghiera e benedici + queste ceneri, che stiamo per imporre sul nostro capo riconoscendo che noi siamo polvere e in polvere ritorneremo; l'esercizio della penitenza quaresimale ci ottenga il perdono dei peccati e una vita rinnovata a immagine del tuo Figlio risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
R/. Amen.

E, senza nulla dire, asperge le ceneri con l'acqua benedetta.
I fedeli si presentano al sacerdote ed egli impone a ciascuno le ceneri, dicendo:

Convertitevi e credete nel Vangelo.
Oppure:
Ricordati, uomo, che polvere tu sei e in polvere ritornerai.

Si può cantare un altro canto adatto.
Terminata l'imposizione delle ceneri, il sacerdote si lava le mani e continua con la Preghiera universale.
La Messa prosegue nel modo consueto.

Apoftegmi - Detti dei Padri

Camminare nel fuoco della preghiera.

«Il padre Lot si recò dal padre Giuseppe a dirgli: "Padre, io faccio come posso la mia piccola liturgia, il mio piccolo digiuno, la preghiera, la meditazione, vivo nel raccoglimento, cerco di essere puro nei pensieri. Che cosa devo fare ancora?". Il vecchio, alzatosi, aprì le braccia verso il cielo e le sue dita divennero come dieci fiaccole. "Se vuoi - gli disse - diventa tutto di fuoco"».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

Il decimo gradino dell'umiltà si sale quando non si è facili e pronti al riso, perché sta scritto: «Lo stolto alza la voce mentre ride» (Sir 21,23). L'undicesimo gradino dell'umiltà si sale se il monaco, quando parla, lo fa pacatamente e senza ridere, con umiltà e gravità, usando poche e sensate parole e senza alzare la voce, come sta scritto: «Il saggio si riconosce per la sobrietà nel parlare».


home  |  commento  |  letture  |  santi  |  servizi  |  archivio  |  ricerca  |  F.A.Q.  |  mappa del sito  |  indice santi  |  preghiere  |  newsletter  |  PDA  |  WAP  |  info


Questa pagina è in una versione adatta alla stampa, agli smartphone e ai PDA.
URL: https://liturgia.silvestrini.org/p/commento/2023-02-22.html
Versione completa online:
https://liturgia.silvestrini.org/commento/2023-02-22.html

i-nigma smart code
SmartCode: https://www.i-nigma.com/