preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
“Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò”. È bello che il Vangelo ci rivolga queste brevi e intense parole proprio in questo tempo di Avvento. Infatti dice il salmista: “Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità. Salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe”. Penso che sia una lieta notizia da parte di Gesù. Finché uno vive lontano dal Signore, la sua vita manca di qualcosa, non ha senso e fondamentalmente sperimenta la fatica di vivere e non si sente mai libero. Quindi il Vangelo di oggi ci richiama a avere il coraggio e l’umiltà di consegnare a Gesù la nostra stanchezza e oppressione, soprattutto per non perdere questa opportunità del tempo di grazia che è l’Avvento. La conversione è anche lasciare che Gesù entri in maniera decisiva in ogni pezzetto della nostra esistenza. “Sono mite e umile di cuore”… in questo tempo di attesa siamo chiamati ad imparare da Gesù, che è umile di cuore. Siamo chiamati all’umiltà nei pensieri, quindi dovremo imparare a coltivare il silenzio interiore e solo l’umiltà ci può aiutare a fare il silenzio interiore. Abbiamo tante cause di continuo disturbo e sono le passioni, i sentimenti negativi: l’ira, l’invidia, il rancore, la gelosia… Se noi mettiamo a tacere tutto questo, allora sentiremo emergere il nostro cuore umile e nascosto cioè il meglio di noi. Ecco perché Sant’Elisabetta della Trinità, poco prima di morire disse: “Mi fossi dimenticata di più”. L’umiltà è dimenticanza ma anche c’è più gioia nell’umiltà. Quella gioia che splendeva tutta in Maria, l’umile serva del Signore. Infatti esclamò: “l’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore perché ha guardato all’umiltà della sua serva”. Impariamo anche noi da Maria! Perché, e lo sappiamo bene, che il contrario della mitezza e dell’umiltà è la “rabbia e la superbia”, e troppe volte noi perdiamo ore della nostra vita vivendo da arrabbiati pensando sempre di avere ragione. La verità è che la nostra vita può cambiare solo quando cambiamo l’atteggiamento con cui l’affrontiamo. Amen
Il padre di Zenone disse: "chi desidera che Dio esaudisca presto la sua preghiera, quando si alza e tende le mani al Signore, prima di pregare per ogni altra cosa e per la sua stessa anima, deve pregare nel cuore per i suoi nemici. È per questa azione buona che Dio lo ascolterà, qualsiasi cosa poi gli chieda".
L'ORDINE DELLA COMUNITÀ Dunque i fratelli, secondo i posti stabiliti dall'abate o secondo l'ordine di anzianità monastica, accedano al bacio di pace, alla Comunione, al canto dei salmi, al posto in coro; e in tutti i luoghi l'età non dovrà essere affatto criterio di distinzione o di preferenza, perché Samuele (cf. 1 Sam 3) e Daniele (cf. Dn 13) da giovani furono giudici degli anziani. Perciò, eccetto quelli che l'abate per ragioni superiori o per giusti motivi come abbiamo detto, avrà promossi o degradati, tutti gli altri abbiano il loro posto secondo l'ingresso in monastero; così, ad esempio, chi è entrato alla seconda ora del giorno sappia di essere più giovane di chi è entrato alla prima ora del giorno, qualunque sia la sua età o la sua condizione sociale; tuttavia i fanciulli siano sotto la disciplina di tutti in ogni caso.
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