preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Emergono ai nostri giorni due tendenze sostanzialmente opposte in merito al demonio: alcuni lo vedono ovunque e ne moltiplicano le presenze e i malèfici influssi, altri lo misconoscono completamente, fino a negarne perfino l'esistenza. Il vangelo di oggi ci illumina. Gesù ne parla ripetutamente e la sua opera è anche quella di scacciare satana dai corpi e dagli spiriti degli uomini. Il suo annuncio è liberazione dal male, da ogni male; affiderà ai suoi la stessa missione. Egli stesso si è sottoposto alle tentazioni di satana, dopo i quaranta giorni di deserto e le ha superate con la forza della verità rivelata. Satana invece è il menzognero fin dal principio e il tentatore che si è accanito e si accanisce ancora contro l'uomo per distoglierlo dal bene e indurlo al male in tutte le sue manifestazioni. Si mostra astuto e maléfico, si insinua nell'intimo dell'uomo e lo tormenta nel corpo e nello spirito. Soccombe però dinanzi a Cristo, che in tono imperativo comanda di uscire dall'uomo e di lasciarlo libero. Talvolta ancora ai nostri giorni appaiono evidenti le sue trame, soprattutto quando riesce a penetrare, non in un solo uomo, ma in intere collettività, creando correnti di pensiero e relativi comportamenti, chiaramente contro Dio e in modo più subdolo anche contro gli uomini. Dove Dio è assente o ancor peggio, respinto e odiato, lì satana trova facile acceso e terreno per lui fertile. Lì cerca di instaurare il suo regno per dominare e soggiogare. La nostra invincibile corazza, che ci protegge dal male, è Cristo Gesù, è la sua vivificante presenza in noi, è la sua verità accolta e vissuta, è il suo corpo che si santifica e identifica con la sua stessa persona. Armiamoci di armi spirituali, e il primo è il santo Rosario che oggi ci viene ricordato, per non permettere che il suo regno di tenebre dilaghi sempre più. Il Rosario è l'arma potente della quale il nemico ha tanta paura... Santa Maria, prega per noi.
L'abba Macario, interrogato su come si debba pregare, rispose: «Non è necessario parlare molto nella preghiera, ma stendiamo sovente le mani e diciamo: «Signore abbi pietà di noi, come tu vuoi e come tu sai". Quando la tua anima è in angustiata, di': «"Aiutami". E Dio ci farà misericordia, perché sa quello che a noi conviene».
I SETTIMANARI DI CUCINA I settimanari che finiscono e quelli che iniziano il turno, la domenica alla fine delle Lodi mattutine, si prostrino davanti a tutti chiedendo che si preghi per loro. Chi esce di settimana dica questo versetto: «Benedetto sii tu, Signore mio Dio» (Dn 3,52), «che mi hai soccorso e consolato» (Sal 85,17); e, dopo che è stato ripetuto tre volte e chi esce ha ricevuto la benedizione, subentra chi inizia la settimana e dica: «O Dio, vieni a salvarmi; Signore, vieni presto in mio aiuto» (Sal 69,2); e sia ripetuto anche questo tre volte da tutti ed egli, ricevuta la benedizione, entri in servizio.
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