Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Venerdì 18 marzo 2022

Vigna, vignaioli e la Pietra angolare...

Il Vangelo di oggi ci parla di una vigna, che generalmente, nella Bibbia, è immagine del popolo di Dio, affidato a qualcuno che doveva averne cura, senza esserne il proprietario. Quanto è drammaticamente vero che, a volte, ci comportiamo come i vignaioli della parabola di oggi. Questo è quello che diventiamo quando siamo accecati dalla superbia e vogliamo agire senza di Dio, dimenticando che la nostra vita è un dono gratuito di Dio. I contadini non vogliono riconoscere il padrone come tale. Questo è il loro peccato. Rifiutando il figlio del padrone, rifiutano la pietra angolare. “Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto per mio figlio! Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: costui è l'erede. Sù, uccidiamolo, e avremo noi la sua eredità. Lo presero, lo cacciarono fuori della vigna e lo uccisero”. Ovviamente, dietro queste parole di Gesù si nasconde profeticamente il suo destino che lo aspetta a Gerusalemme. Di fronte a questo clamoroso tradimento, il padrone cosa ne fa di quei contadini: “Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti”. Gesù, dalla croce, ha mostrato il contrario di quello che si poteva immaginare come castigo, ha perdonato tutto e tutti, specie a coloro che più degli altri gli hanno fatto del male. Nella sua lettera circola sulla quaresima il nostro Abbate ha ribadito che: la via della croce è la via dell’umiltà, dell’affidamento a Dio, della libertà. L’accettazione di questa via ci aiuta ad essere liberi, liberi anche dal timore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano disse: «Se vuoi vivere, o uomo, secondo la legge di Dio, avrai per protettore l'autore stesso di quella legge».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

RIVERENZA NELLA PREGHIERA

Se, quando vogliamo presentare qualche richiesta ai potenti, non osiamo farlo se non con umiltà e rispetto, quanto più al Signore Dio dell'universo dobbiamo rivolgere le nostre suppliche in tutta umiltà e purezza di devozione! E noi sappiamo che saremo esauditi non per le molte parole, ma per la purezza del cuore e le lacrime di compunzione. Perciò la preghiera deve essere breve e pura, a meno che non venga prolungata per il fervore ispirato dalla grazia divina. Ma l’orazione che si fa in comune sia assolutamente breve e, dato il segnale dal superiore, si alzino tutti insieme.


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