preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
E molto facile creare assembramenti intorno a sé, come sta succedendo attualmente in diversi paesi Africani, con l’ondata delle sette, o come le chiamano loro: chiese della rinascita (églises de reveil). Hanno un modo specifico per attirare la gente, basta dire ciò che la gente vuole sentirsi dire. E oggi tanti ci stano cascando mentre le sette guadagnano terreno velocemente. Infatti è perché tanti corrono ancora dietro i presunti miracoli. E una grandissima sfida per la Chiesa Africana. Ma a Gesù non stavano a cuore le masse così. Ecco perché voleva fare valutazione, perché si accorgeva del rischio che qualcuno lo seguisse senza capire in fondo chi fosse realmente. Quindi il Vangelo odierno è una prova per fare questa valutazione: “Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona»”. Purtroppo, credere in base ai miracoli, sta divenendo un modo di essere cristiani molto diffuso, ma che non conduce molto lontano. Infatti chi “crede”, affascinato dai miracoli, va sempre alla ricerca del sensazionale, del emotivo, ma dimentica che il miracolo più grande Gesù ce l’ha dato sulla croce. “Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c’è qui. Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c’è qui”. Gesù, ormai con la sua incarnazione, non è una anticipazione di ciò che accadrà, ma è adempimento, pienezza di ciò che Dio ha promesso. Quindi desiderare qualcosa di diverso da Lui, è sprecare inutilmente tempo.
"Chi non sa stare ad solo, si guardi dal cercare la comunione... Ma viceversa è vero anche che chi non si trova in comunione, si guardi dallo star da solo...
QUANTI SALMI DEVONO DIRSI IN QUESTE ORE Abbiamo già disposto l'ordine della salmodia all'Ufficio notturno e alle Lodi mattutine; provvediamo adesso per le altre Ore. A Prima si dicano tre salmi separatamente e non sotto un solo Gloria; l'inno della stessa Ora dopo il versetto O Dio, vieni a salvarmi (Sal 69,2), prima di iniziare i salmi. Finiti i tre salmi, si reciti una lettura, il versetto, il Kyrie eleison e si concluda. A Terza, Sesta e Nona la preghiera si celebri allo stesso modo: cioè il versetto di introduzione, l'inno di ciascuna Ora, i tre salmi, la lettura, il versetto, il Kyrie eleison e si concluda. Se la comunità è abbastanza numerosa, i salmi si cantino con le antifone; se più piccola, tutti di seguito.
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