preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
"I primi saranno gli ultimi", è scritto nel Vangelo ed è diventato un detto popolare. Ha in sé qualcosa di anacronistico tale affermazione. Oggi potrebbe risuonare addirittura assurda. Chi riesce ad accaparrarsi un "posto" difficilmente lo molla, anche perché spesso tale conquista comporta una fatica immane e scoccia il sol pensiero di dover retrocedere e lasciare quel posto ad altri. Gesù non lascia spazio agli equivoci, condanna coloro che bramano accaparrarsi i primi posti e dichiara, senza mezzi termini, che il Regno è aperto a coloro che sanno diventare piccoli davanti a Dio. Ricordiamo il brano della porta stretta. Naturalmente se siamo afferrati dall'orgoglio, come capita spesso, l'ammonimento di Gesù suscita non consensi ma violenta contestazione. Anche per gli amanti del potere è incomprensibile ed impraticabile la proposta di Gesù. Egli ha però proclamato tale verità e ne ha dato un sublime esempio: nell'ultima cena assume la veste del servo quando lava i piedi ai suoi discepoli, sul patibolo è diventato la vittima designata che si lascia immolare sull'altare della croce. Il cristiano, se davvero vuole essere un seguace di Cristo, non può esimersi dal seguire tali esempi e ciò anche quando si rischia di subire angherie e sopraffazioni. Questa è la via stretta del vangelo! Vi si cammina solo con la grazia divina.
Abba, quale azione è così buona che io possa compierla? Egli rispose: Le azioni sono tutte uguali. La scrittura dice: Abramo fu ospitale, e Dio era con lui. Elia amava la quietas, e Dio era con lui. Davide era umile, e Dio era con lui. Dunque ciò che vedi che la tua anima desidera in conformità a Dio, fallo, e abbi cura del tuo cuore. E Dio sarà con te.
IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO 1L'ozio è nemico dell'anima; per questo i fratelli in determinate ore devono dedicarsi al lavoro manuale e in altre ore alla lectio divina.Ed ecco come pensiamo di regolare il tempo dell'una e dell'altra occupazione. Da Pasqua fino all'inizio di ottobre, al mattino appena uscita da Prima, si occupino nei vari lavori necessari sin verso l'ora quarta; dall'ora quarta sin verso l'ora sesta si dedichino alla lectio. Dopo sesta, levatisi da mensa, si riposino nei loro letti nel massimo silenzio; se qualcuno vorrà leggere per conto suo, lo faccia pure ma in modo da non disturbare gli altri. E si celebri Nona un po' prima, a metà dell'ora ottava, e poi vadano di nuovo al lavoro assegnato fino a vespro.
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