Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Mercoledì 09 giugno 2021

La vera fedeltà.

I primi discepoli, seguaci di Gesù, agli occhi degli Ebrei, apparivano evidentemente e frequentemente infedeli alla antica tradizione, ma l'accusa scaturiva da una loro colpevole incomprensione della novità di Cristo. Egli ha promulgato un comandamento nuovo, ha dettato e testimoniato l'amore fino al sacrificio della vita, ha stabilito una nuova e definitiva alleanza con il suo popolo, ha detto a tutti che per essere discepoli non basta dare un'ideale adesione alla sua dottrina, ma occorre metterla in pratica, anche quando ciò comporta l'interiore rinnegamento di sé. In questo si realizza il compimento della legge, così si realizza l'interiore liberazione dalla schiavitù della lettera per approdare alla giovinezza dello Spirito, così infine la religiosità diventa autentica e credibile. Gesù ribadisce ancora una volta che il compito del discepolo è quello di insegnare e mettere in pratica affinché la legge diventi per tutti un codice di vita, gioiosamente abbracciato nella certezza del conseguimento del vero bene. Egli non vuole che anche per i suoi si debba dire quello che ha dovuto affermare nei confronti dei capi religiosi del suo tempo: "mettete in pratica quello che dicono e non fate quello che fanno". Gli esempi negativi li abbiamo sempre. Cerchiamo quelli positivi e seguiamoli.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Il padre Isaia disse: "se uno vuole rendere male per male, può ferire la coscienza del fratello anche con un solo cenno".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'ORDINE DELLA COMUNITÀ

Dovunque i fratelli si incontrano, il più giovane chieda la benedizione al più anziano; quando passa un anziano, il più giovane si alzi e gli ceda il posto a sedere e non ardisca sedersi di nuovo se non glielo permette l'anziano; in modo che si avveri ciò che sta scritto: «Gareggiate nello stimarvi a vicenda» (Rm 12,10). I fanciulli più piccoli e gli adolescenti nell'oratorio e a mensa mantengano con ordine i posti stabiliti; fuori poi e in qualunque altro luogo siano sotto sorveglianza e disciplina, finché non arrivino all'età della discrezione.


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