Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Martedì 01 giugno 2021

E' lecito o no pagare il tributo?

La prima lettura ci presenta la storia di Tobi. Egli vive nella sua cecità che accetta con animo forte e fiducioso. Questo non gli impedisce di mostrarsi a volte inopportuno con la moglie Anna che deve andare a lavorare fuori casa per tirare avanti la famiglia. Le è stato regalato un capretto. Tobi rimane sospettoso: pensa che sia stato rubato. Chiede insistentemente alla moglie di restituirlo al padrone... Lei indispettita dai sospetti infondati del marito lo rimprovera aspramente rinfacciandogli l'inutilità delle sue opere buone, dal momento che il Signore ha permesso che fosse ridotto alla cecità. Sospetti, indelicatezze, non primi né ultimi nella vita coniugale... Maggior fiducia e comprensione nelle relazioni reciproche non nocerebbero per la concordia dei coniugi di ieri, di oggi e di domani. Sia questo l'insegnamento, oltre a quello di non servirsi mai delle cose altrui. Il Vangelo invece ci presenta ancora una volta il contegno astuto dei nemici del Signore: E' lecito o no pagare il tributo a Cesare? Gesù comprende l'inganno e si fa mostrare una moneta. "Di chi è questa immagine e l'iscrizione?", domanda. "Di Cesare" rispondono. E Gesù pronuncia quella sentenza diventata proverbiale: "Rendete a Cesare ciò che di Cesare e a Dio ciò che è di Dio". Egli ci insegna così a contribuire allo sviluppo della società civile con il nostro apporto personale senza pretendere che altri paghino per noi, d'altra parte però di riconoscerci creature di Dio e quindi debitrici a lui del dono della vita e della grazia, di riservare a Lui e Lui solo l'adorazione, la lode, il ringraziamento per quello che siamo e abbiamo.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'abba diceva: "Grande sicurezza contro il peccato è la lettura delle Sacre Scritture".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I MONACI PELLEGRINI

Se un monaco pellegrino arriva da regioni lontane e chiede di abitare come ospite in monastero, se è soddisfatto delle usanze che trova nel posto senza turbare la comunità con le sue pretese, ma si accontenta con semplicità di quello che trova, sia accolto per quanto tempo desidera. Che se poi ragionevolmente e con umile carità fa qualche osservazione o dà qualche suggerimento, l'abate rifletta prudentemente se il Signore non lo abbia mandato proprio per questo.


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