preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Vestigia della Santissima Trinità: Nell'uomo: intelletto, memoria, volontà; l'uomo normalmente è: Figlio, sposo, padre oppure figlia, sposa, madre, bambino, giovane, anziano. Il tempo è: presente - passato - futuro. Il triangolo: Tre angoli, una sola figura geometrica; Il trifoglio di San Patrizio: un pianta con tre foglioline... Il mistero della Santissima Trinità ci porta a scrutare la vita segreta di Dio, dove scorgiamo non una unità assoluta, quasi fredda e incomunicabile, ma Tre Persone unite dall'ineffabile vincolo dell'amore, generatrici di vita e di gaudio... Non possiamo pretendere certamente di entrare nei segreti di Dio, però è anche vero che nella professione della fede ci attendiamo il rispetto della razionalità. La Rivelazione ci insegna che Dio è "Uno" nella sostanza, ma "Tre" nelle persone: Padre e Figlio e Spirito Santo. Abbiamo bisogno di fermarci a meditare. Chiudere gli occhi per estraniarci da tutto ciò che ci distrae per fissare la mente del nostro spirito in questo consolatissimo e profondissimo mistero. E' nel nome della Santissima Trinità che siamo battezzati, assolti dai nostri peccati, guidati alla conoscenza di Dio dal Signore nostro Gesù che parla del Padre, di se stesso, Figlio, e dello Spirito Santo che egli invia non appena avrà consumato il suo sacrificio a lode del Padre e a salvezza dell'umanità. E' il mistero principale della Fede: "Unità e trinità di Dio"; ad esso si aggiunge il secondo: "Incarnazione, passione, morte e risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo". Ricordiamo questo mistero tante volte durante il giorno con il segno della Croce. Tornerebbe tutto a nostro vantaggio se imparassimo a farlo bene, pronunciando le parole mentre ci segniamo con gesti dignitosi. Non è raro purtroppo vedere anche uomini devoti segnarsi con superficialità, indizio di abitudine più che di riflessione. Eppure il segno di croce fatto bene, adagio, costituisce un atto di fede e una testimonianza per quanti sono in dubbio. Il giorno festivo in onore della Santissima Trinità ci induca a rendere occasioni di apostolato anche coi piccoli segni esterni. L'inabitazione del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo nell'anima infonde una dolcezza ineffabile. "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi prenderemo dimora presso di lui" (Gv.14,23). Siamo tempio di Dio, suoi familiari: Quale degnazione! Quale gioia! Amore, adorazione, lode, benedizione... a Te, Santissima Trinità, nei secoli dei secoli, Amen.
Abba Epifanio diceva: "La cananea grida forte ed è esaudita, l'emoroissa tace e viene detta beata, il fariseo grida ed è condannato, il pubblicano non apre nemmeno la bocca ed è esaudito".
I SACERDOTI CHE VOLESSERO EVENTUALMENTE ENTRARE IN MONASTERO Se qualcuno dell'ordine sacerdotale chiede di essere accolto in monastero, non si acconsenta troppo presto. Tuttavia, se persiste con insistenza nella sua domanda, gli si faccia capire che dovrà osservare in tutto la disciplina della Regola e che non gli si farà alcuna concessione, in modo che valga per lui ciò che è scritto: «Amico, che sei venuto a fare?» (Mt 26,50 Volg.). Gli si permetta nondimeno di prendere posto dopo l'abate, di dare la benedizione e di celebrare la Messa, sempre che l'abate glielo consenta; altrimenti non pretenda nulla in alcun modo, sapendo di essere soggetto alla disciplina regolare; dia piuttosto a tutti esempio di umiltà.
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