preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Chiunque incontra Cristo con fede diventa nuova creatura, e illuminato e salvato, non può fare altro che narrare quanto per lui il Signore ha fatto. È il caso del sordomuto del vangelo di oggi e dovrebbe essere il caso di ognuno di noi, battezzati e toccati nel battesimo alle orecchi e alle labbra in segno di "Effatà", dell' "àpriti". Ma noi lo abbiamo dimenticato o lo dimentichiamo spesso. Esortiamoci a riconoscere le cose che il Signore opera in noi e diventiamone annunciatori. Il motivo che ci fa dimenticare i grandi benefici di Dio, compiuti in nostro favore, lo troviamo nella prima lettura: è diavolo che per invidia tenta Eva ed Adamo e tenta anche noi, invitandoci a diventare non uomini di Dio ma addirittura Dio stesso... Invidia acceca e non fa vedere Dio, non fa vedere nessuno se non noi stessi... Noi invece sforziamoci di seguire la strada di Dio e di riconoscere sempre i benefici che ci sono stati donati.
Nella vita spirituale sono necessari entusiasmo e decisione; ma devono maturare da un tempo di attesa e riflessione. Il tutto sotto la guida dello Spirito.
L'UMILTÀ Sia l'uomo convinto che Dio dal cielo lo vede sempre, ogni momento, che le sue azioni sono in ogni luogo sotto lo sguardo divino e vengono riferite continuamente dagli angeli. Lo dimostra il profeta quando ci addita Dio sempre presente al nostro pensiero, dicendo: «Dio scruta la mente e il cuore» (Sal 7,10); e ancora: «Il Signore conosce i pensieri dell'uomo» (Sal 93,11); così pure dice: «Penetri da lontano i miei pensieri» (Sal 138,3); e inoltre: «I pensieri dell'uomo saranno svelati davanti a te» (Sal 75,11 Volg.). Perciò, per tenersi in guardia dai cattivi pensieri, il fratello assennato dica sempre nel suo cuore: «Allora sarò integro davanti a lui se mi sarò guardato da ogni colpa» (Sal 17,24).
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