preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
«Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci». «Guai a voi, guide cieche». Gesù oggi ci mette in guardia nei confronti di coloro che presumono di proporsi arbitrariamente come guide di altri e sono anch'essi privi di luce. «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca?». Il discorso viene rivolto innanzitutto a coloro che hanno il gravoso compito di guidare altri. Gesù sta parlando i suoi discepoli, i futuri testimoni del Regno dei cieli. Vengono però indirettamente coinvolti tutti gli educatori: genitori, insegnanti, catechisti, nonni e nonne... Dovranno risplendere dinanzi agli uomini affinché, vedendo le loro opere, diano gloria a Dio. Dovranno essere come il loro Maestro che può dire di sé: «Io sono la verità. Io sono la Luce del mondo e chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Senza queste soprannaturali prerogative da attingere dallo Spirito Santo di Dio, non solo si rimane ciechi, ma ancor peggio, si rischia di cadere nell'assurdo di voler vedere la pagliuzza nell'occhio del fratello e non accorgersi della trave che oscura la nostra vista. Qualche pessimista ha detto e scritto che oggi viviamo in un mondo di maleducati. E se ciò è vero dobbiamo concludere che i nostri ragazzi, i nostri giovani sono vittime di guide cieche. Se poi dovessimo costatare che ciò avvenga anche nell'ambito religioso vuol dire che quella stessa cecità ha contaminato anche i maestri della fede. Speriamo che non sia così. Lo Spirito Santo ci illumini.
«Un giovane fratello fu inviato dal suo anziano da un certo fratello che aveva un giardino al Sinai per prendere qualche frutto per il suo abba. Quando giunse al giardino, disse al fratello che ne era il proprietario: "Padre, il mio anziano mi ha chiesto se hai qualche frutto?". Gli disse: "Si, figlio mio, tutto ciò che vuoi è là; prendi quello che ti serve". E il giovane monaco disse: "Forse c'è qui la misericordia di Dio, padre?". Quando quel fratello udì questa parola, rimase pensieroso, con gli occhi a terra e disse al giovane: "Cosa hai detto figlio mio?". Il giovane ripeté: "Padre, ho detto: Forse c'è qui la misericordia di Dio, padre?". E nuovamente per la terza volta il fratello gli pose la stessa domanda. Il proprietario del giardino rimase per un momento in silenzio, non sapendo cosa rispondere al giovane, e poi con un sospiro disse: "Dio ci aiuti, figlio mio!". E lasciando all'istante il giovane, prese la sua melote e andò nel deserto, abbandonando il giardino e dicendo: "Andiamo a cercare la misericordia di Dio. Se un giovane mi ha interrogato senza che io potessi dargli una risposta, che cosa farò quando sarò interrogato da Dio?"»
CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI A Prima del lunedì si dicano tre salmi, cioè l'1, il 2 e il 6; e così fino alla domenica a Prima si recitino ogni giorno tre salmi di seguito fino al 19, ricordandosi di dividere in due parti i salmi 9 e 17. In tal modo alle Vigilie della domenica si comincerà sempre con il salmo 20. A Terza, Sesta e Nona del lunedì si dicano le rimanenti nove strofe del salmo 118, tre strofe per ciascuna Ora.
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