Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Lunedì 31 agosto 2020

La "lectio" di Gesù.

"La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore". Così leggiamo nella lettera agli Ebrei. La parola di Dio è viva, efficace, tagliente e penetrante. Occorre quindi avere ben chiaro in mente queste prerogative quando ci accingiamo a leggerla in modo sapienziale. Deve calarsi dentro di noi e prendere stabile dimora in noi. La parola ci informa e ci conforma a Colui che ce l'ha donata. Deve però trovare un cuore puro ed un animo accogliente. Deve esserci di guida la ferma convinzione che il Signore ci sta parlando personalmente come se quelle parole uscissero per la prima volta dalla sua bocca ed elusivamente per ciascuno di noi nel momento in cui l'accogliamo. Gesù così fa la sua lectio divina nella sinagoga di Nàzaret. Legge dal capitolo sesto del Profeta Isaia e dice: "Oggi si è adempiuta questa scrittura". Davvero lo Spirito del Signore si è posato sul Cristo, è stato concepito nel seno verginale di Maria per opera dello stesso Spirito. Egli è l'inviato del Padre. Deve adempiere una missione speciale, deve liberarci dai mali che ci affliggono ed operare la redenzione. Appare evidente il contrasto con chi non sa leggere la scrittura. Per questi Gesù è il figlio del falegname! Alle parola di grazia seguono le chiacchiere insulse. Deve allora il Signore scandire un meritato rimprovero: i segni della grazia giungono soltanto a coloro che li sanno accogliere con fede. Il rifiuto del Cristo e addirittura l'avversione contro Lui spesso passa attraverso il non-ascolto della sua Parola. Quanto è importante per ogni cristiano stabilire una vera, intima comunione con il Signore, non solo mediante il sacramento della santa Eucaristia, ma anche per mezzo della Parola.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Distrazioni

«Che cosa volete dire con pregare male? - È pregare con distrazione? Ebbene io vi dico da parte di Dio... che le vostre distrazioni non impediscono che la vostra preghiera sia buona ed eccellente. Soprattutto le distrazioni non sono una ragione per allontanarvi dalla preghiera. 'Che le mie distrazioni lodino il Signore!'. Più temerò le distrazioni, più pregherò e più sorriderò delle mie distrazioni».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME CELEBRARE LE VIGILIE NOTTURNE NELLE DOMENICHE

Dopo queste letture, si dicano altri sei salmi secondo l'ordine, con le antifone come i precedenti e il versetto. Quindi di nuovo altre quattro letture con i loro responsori, nello stesso ordine di prima. Ad esse seguano tre cantici dai Profeti, scelti dall'abate, da cantarsi con l'Alleluia. 7opo il versetto e la benedizione dell'abate, si leggano ancora altre quattro letture del Nuovo Testamento nello stesso ordine di sopra.


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