preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Nel nostro paese di Bassano Romano celebriamo oggi la festa patronale di un santo molto notano, un giovane del terzo secolo, martire della Tuscia di nome Gratiliano. Rimandiamo alla sezione dei santi per approfondimento su questo araldo del vangelo che, a causa della pandemia, potremo celebrare solo nelle nostre chiese. La Parola di Dio di oggi invece ci presenta il discorso sul Regno dei cieli che non poteva non prevedere una spiegazione di come comportarsi in ambito ecclesiale con i peccatori. È sintomatico che nel capitolo diciottesimo si parli di bambini, di piccoli e di peccatori, e questo per evidenziare che nessuna realtà, nemmeno quella della Chiesa è esente dalle miserie della condizione umana che purtroppo, ogni tanto, sono fonte di scandali. Già le lettere di Paolo ci fanno capire che nella comunità cristiana non vi sono perfetti, ma essa è costituita da realtà variegate e differenti, in cui il peccato è "di casa", tutti siamo affetti dal peccato originale. E allora, come comportarsi nei confronti dei peccatori? Ci verrebbe da dire: sùbito alla gogna e fuori dalla comunità. Ma, questo non sarebbe né evangelico, né onesto. Infatti, il vangelo ci dà delle indicazioni preziose dicendoci che si deve avere pazienza e che i richiami vanno fatti fraternamente, gradualmente e in un clima di misericordia. Occorre, però, anche tanta onestà per ammettere che ciò che ci scandalizza nel fratello come peccato pubblico, noi spesso e volentieri lo abbiamo come colpa nascosta. Ciò che si vuole cancellare nell'altro, sovente alberga in noi e la stigmatizzazione della colpa si riduce a rimozione di quanto non sopportiamo di vedere in noi stessi. Quello della correzione fraterna è un percorso difficile e irto di contraddizioni, che può essere avviato da chi è già avanti nel cammino di fede ed ha fatto esperienza della misericordia di Dio, che "è più grande del nostro cuore". E anche se è difficile va fatto. Non dobbiamo tacere. Sia per noi anche il motivo della nostra conversione, se nel cuore ritroviamo qualche ritroverò nascosto. Il Signore ci aiuti.
Discernimento «Un anziano disse: "Non fare niente prima di aver esaminato il tuo cuore per vedere se ciò che stai per fare è secondo Dio"».
L'UMILTÀ Il primo gradino dell'umiltà si sale quando, avendo sempre davanti agli occhi il timor di Dio, si fugge nel modo più assoluto la dimenticanza; ci si ricorda sempre di tutti i comandamenti di Dio e si medita continuamente nel proprio cuore come cadano nella geenna per i loro peccati quelli che disprezzano Dio e come la vita eterna sia preparata per quelli che lo temono; e, guardandosi ogni momento dai peccati e dai vizi di ogni genere, cioè dei pensieri, della lingua, degli occhi, delle mani, dei piedi, della volontà propria, nonché dai desideri della carne, ci si affretti ad amputarli.
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