Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Martedì 16 giugno 2020

L'amore verso il nemico...

L'ingiustizia non può sempre trionfare. Verrà il momento in cui le cose saranno messe in ordine. Saremo fortunati se questo avviene mentre ancora siamo lontani dalla giustizia di Dio, che non ammette scuse o ammende. Il vangelo stesso ci avverte: Mettiti d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via... perché il giudice non ti condanni... Nella prima lettura Acab si reca a prendere possesso della vigna dopo aver assassinato Nabot. Pensa in cuor suo di poter cantare vittoria... ma ci pensa il profeta Elia a richiamarlo alla propria responsabilità. Una sciagura enorme si abbatterà su Acab e la sua famiglia. Questo annuncio di sventura scuote Acab che si strappa le vesti, si copre di sacco e di cenere e digiuna... Dio vede questo pentimento... e rimanda a dopo la sua morte la sciagura annunziata. Nel vangelo abbiamo un messaggio che ci sgomenta... Ogni credente è chiamato a imitare il Padre celeste che fa sorgere il sole sopra i malvagi e sopra i buoni, fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Dinanzi a noi c'è un cammino in salita... interminabile. D'altra parte la novità del Vangelo è proprio questa: l'amore verso il nemico. Tanto è vero che il Signore Gesù ce lo ha affidato come segno distintivo di appartenenza a Lui, invitandoci al perdono, come atto supremo di amore verso Dio e verso il prossimo, come gesto del nostro Credo religioso. E' arduo capire perché devo amare chi mi sta rovinando la vita... Tentiamo di fare un po' luce... Siamo tutti figli del Padre celeste, siamo tutti fratelli... Quelli che ci sono "nemici" perché si lasciano vincere dallo spirito di vendetta e dal desiderio di far del male, potrebbero paragonarsi ai fratelli malati, infermi della famiglia e quindi più bisognosi di attenzioni. D'altra parte chi ha fede sa che la vita presente ha un valore molto relativo... siamo incamminati verso l'eternità. Questo è il vero e sommo bene... Aiutare il prossimo in questo cammino con il perdono, con la testimonianza dell'amore di Dio, che vuole salvo anche quel fratello, è la missione che il credente deve svolgere nel mondo. Difficile missione, ma urgente in un mondo dilaniato da vendette e discordie. Colpa del nostro messaggio non credibile?... E allora?... Lasciamoci guidare dallo Spirito di Amore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Il padre Elia disse: "Io ho timore di tre cose: di quando l'anima uscirà dal corpo, di quando mi incontrerò con Dio, di quando la sentenza sarà profferita su di me".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL PRIORE DEL MONASTERO

Capita abbastanza spesso purtroppo che per la nomina del priore nascano nel monastero gravi scandali. Ci sono infatti alcuni che, gonfi del malvagio spirito di superbia, si considerano come un secondo abate e, arrogandosi un potere assoluto, provocano scandali e divisioni nella comunità; e questo succede soprattutto in quei luoghi dove il priore viene designato dallo stesso vescovo o dagli stessi abati che hanno stabilito in carica l'abate. Quanto ciò sia assurdo è facile capirlo, perché così si dà al priore motivo per insuperbirsi già dall'inizio della sua carica; difatti i suoi pensieri gli insinueranno che egli è indipendente dall'autorità del suo abate, dal momento che anche lui è stato stabilito in carica da quelli stessi che hanno stabilito l'abate.


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